Censis: è boom alunni stranieri, di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 10/12/2007. In soli cinque anni la presenza di alunni con cittadinanza non italiana è più che raddoppiata. I 414 insegnanti intervistati, operanti all’interno di istituti ad alta concentrazione di stranieri, hanno in larga maggioranza chiesto di poter contare su un maggiore supporto da parte di soggetti esterni alla scuola. In particolare gradirebbero fortemente la presenza in classe sia di esperti e mediatori culturali (83,5%) che di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali (80%). Anche dal Centro studi investimenti sociali giungono conferme sul sempre maggiore numero di studenti con cittadinanza non italiana presenti nelle nostre scuole: negli ultimi cinque anni, la presenza di alunni stranieri è infatti più che raddoppiata passando da 239.808 (nel 2002-2003) a 500.924 (nel 2006-2007) con un'incidenza pari al 5,6%. In particolare, tra il 2005-2006 ed il 2006-2007 il tasso di crescita è oscillato tra il 12,8% della scuola primaria ed il 23,8% della scuola secondaria di II grado. Il Censis però non si è fermato alla mera trasmissione di dati e percentuali: all’interno del 41mo rapporto annuale sulla situazione sociale dell'Italia sono contenuti anche gli interessanti risultati delle interviste fatte a 414 docenti operanti all’interno di istituti ad alta concentrazione di alunni stranieri. Quel che emerge dalla ricerca qualitativa è la forte richiesta di supporto specialistico e di aggiornamento didattico metodologico da parte degli insegnanti: gli esperti di didattica rivolta agli stranieri, indifferentemente se frequentanti scuole elementari o medie, hanno infatti segnalato l'esigenza di poter contare su un maggiore supporto da parte di soggetti esterni alla scuola. In particolare gradirebbero fortemente la presenza in classe sia di esperti e mediatori culturali (83,5%) che di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali (80%). In rapporti relazionali supererebbero anche le criticità più strettamente legate agli aspetti didattici, che pure vengono significativamente evidenziate: il 78,4% dei docenti intervistati, e soprattutto quelli della scuola primaria, ritiene infatti molto o abbastanza problematiche le difficoltà di comunicazione e di comprensione della lingua italiana da parte degli alunni di origine immigrata; il 77,9% degli stessi segnala la difficoltà di conciliare l'età anagrafica dei ragazzi giunti in età scolare e le conoscenze da loro effettivamente possedute. Un problema, quest’ultimo molto sentito negli istituti, soprattutto a livello di scuola secondaria di primo grado. I numeri ‘confortano’ la tesi dei docenti: in assoluto la percentuale di alunni in ritardo nel proprio percorso di studio rispetto alla propria età è infatti pari al 13,2%; mentre tra gli alunni stranieri il valore sale fino al 43,2%, aumentando progressivamente con l’elevazione del ciclo di studi.
Un altro nodo critico è poi legato alla preparazione e
all'utilizzazione del corpo docente: secondo il Centro studi
investimenti sociali è evidente la scarsa preparazione degli
insegnanti nell'affrontare il rapporto con culture diverse (75,9%); la
carenza di strumenti e materiali di supporto alle loro attività
(73,1%); l’assenza di momenti di formazione e confronto con altri
docenti (72,7%). |