"La circolare che esclude i figli degli
immigrati privi
di permesso di soggiorno è un pessimo esempio di politica locale"
La Bindi attacca la Moratti.
"I bimbi non vanno discriminati".
Zita Dazzi, la Repubblica
del 21/12/2007
ROMA - "La circolare del
Comune di Milano è un pessimo esempio di politica locale. Mi stupisce
che il sindaco Moratti assecondi scelte così gravi, che colpiscono la
famiglia e nelle famiglie i diritti dei più deboli e dei bambini". Il
ministro delle Politiche sociali Rosy Bindi critica la decisione del
Comune di Milano di lasciare fuori dalle 170 scuole materne comunali i
figli degli immigrati clandestini e irregolari. "Non sono tollerabili
discriminazioni di alcun genere nell'accesso a servizi essenziali,
come le scuole dell'infanzia. Tutti i bambini, compresi i figli degli
immigrati privi di permesso di soggiorno, hanno diritto a frequentare
l'asilo nido non è quindi accettabile introdurre clausole di
esclusione di questo tipo", aggiunge il ministro, commentando anche le
dichiarazioni dell'assessore alle Politiche sociali di Milano,
Mariolina Moioli, che ha dichiarato stamattina "Le nostre scuole
comunali non hanno mai accettato i bambini senza permesso di
soggiorno".
Il caso è scoppiato alla vigilia dell'apertura delle iscrizioni per
l'anno prossimo alle scuole dell'infanzia milanesi, che accolgono
21.517 bambini, di cui oltre 4.700 figli di immigrati. "L'educazione è
la via maestra per favorire l'integrazione delle famiglie straniere,
per imparare a vivere insieme e a non avere paura gli uni degli altri
- aggiunge la Bindi - Il governo ha predisposto un piano straordinario
per gli asili nido che nel triennio prevede un investimento di circa
800 milioni di euro e l'intesa che abbiamo siglato con le Regioni non
prevede alcun tipo di discriminazione".
Il caso milanese ha suscitato una valanga di reazioni in tutta Italia.
"Proviamo a fermarci un attimo, perché qui sia viaggia sull'onda di
fattori emotivi. Quando si diffondono sentimenti xenofobi non ci si
ferma e prima si cominciano a colpire gli adulti, poi si ledono i
diritti fondamentali dei bambini", ha detto il sottosegretario alle
politiche della Famiglia, Maria Chiara Acciarini. Il capogruppo del
Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, ammonisce: "La sindaca Moratti si
vergogni. L'istruzione e la socializzazione, la scolarizzazione sono
diritti universali. Che la seconda città italiana neghi l'ingresso
agli asili nido ai figli di extracomunitari senza permesso di
soggiorno è un'ignominia. Già Milano aveva norme assurde per quelle
iscrizioni, perché accettava con riserva quelle domande da parte di
lavoratori in attesa del rinnovo del permesso per poi cacciarli fuori
se questo non arrivava. Adesso la discriminazione è completa: neanche
chi è in regola ma in attesa della burocrazia italiana può iscrivere
il proprio bambino/a negli asili milanesi".
Addirittura di "barbarie" parla il segretario confederale della Cgil,
Morena Piccinini: "'Quando il livore xenofobo di alcune realtà del
nord del paese arriva a vietare il diritto alla scuola per i bambini
migranti, le coscienze di tutta la società civile devono sentirsi
scosse. Quando le pubbliche istituzioni, arrivano a scaricare sui più
piccoli le tensioni della politica, negando loro il diritto alla
accoglienza e all'integrazione, non si deve tacere perché
l'accoglienza, l'inserimento e l'integrazione, che sono presupposti
per l'apprendimento, la formazione e la cultura, sono diritti
primari".