Dentro i dati internazionali/1:
bene l'Italia anche grazie al meridione.

da Tuttoscuola News n. 318, 10 dicembre 2007

 

Un'overdose di dati internazionali sull'istruzione ha inondato le pagine dei nostri quotidiani nei giorni scorsi: quasi un lampo alla ricerca della notizia d'effetto, poi, esaurita la ricerca del sensazionale (asini in matematica, preparazione da terzo mondo, ecc.), il silenzio è calato di colpo, anche se l'istruzione merita certamente una riflessione più attenta anche da parte dei "non addetti ai lavori".

La stampa nazionale si è soffermata più sui dati Ocse-Pisa (competenze in matematica dei ragazzi di 15 anni) che su quelli Pirls-Icona (competenza in lettura di quelli di 9 anni). I primi, non molto confortanti, l'hanno fatta da padrone nelle prime pagine, mentre i secondi, notevolmente positivi, sono stati un po' trascurati.

Eppure proprio questi ultimi dati meritano più di una considerazione attenta, a cominciare dal fatto che - secondo la ricerca Pirls-Icona (Indagine sulla COmprensione della lettura dei bambini di Nove Anni) - la lettura (oggetto dell'indagine) consiste nell'"abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio scritto richieste dalla società e/o apprezzate dall'individuo".

Dall'indagine condotta in 40 Paesi (cinque anni erano 26 i Paesi partecipanti), l'Italia è risultata sesta, preceduta in Europa solamente dal Lussemburgo.

Per l'Italia il campione ha riguardato quasi 4 mila alunni di quarta elementare dell'età media di circa nove anni e mezzo.

Rispetto ai dati del 2001, l'Italia ha migliorato le sue performance, grazie anche ai risultati del Sud e delle Isole pressoché uguali a quelli delle altre aree italiane dove il Centro e il Nord Est hanno avuto, comunque, le risultanze migliori.