Riaperte solo per il 2008 le selezioni per
associati e ordinari
Le pagelle agli atenei determineranno anche i finanziamenti
Università, sbloccati i concorsi
arriva l'agenzia di valutazione.
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 30/12/2007
SBLOCCATI i concorsi per
i professori universitari. E' una delle ultime novità del governo per
il 2007 in tema di università. Una notizia attesa da migliaia di
ricercatori che aspirano al salto di qualità. La decisione è stata
presa durante il Consiglio dei ministri di venerdì mattina che nel
cosiddetto
decreto milleproroghe ha inserito la disposizione che
riapre, per il solo 2008, le selezioni per accedere ai ruoli dei
professori associati e ordinari bloccate da due anni.
Ma per il sistema universitario nazionale è in arrivo un'altra
importante novità. Nasce l'Anvur: l'Agenzia che darà le pagelle agli
atenei italiani. In base a una serie di indicatori, le università più
produttive si meriteranno fette più grosse dei finanziamenti statali
mentre per quelle meno efficenti arriveranno rimbrotti e ispezioni
ministeriali ma soprattutto dovranno accontentarsi di "quel che passa
il ministero". Una novità che per il nostro Paese suona come una vera
e propria rivoluzione copernicana.
Riguardo ai concorsi, ha spiegato il ministro dell'Università Fabio
Mussi,"la norma, in sostanza, allunga la validità per l'anno 2008
della legge 210 del 1998 (la cosiddetta legge Berlinguer, ndr), con
una variazione: a un posto bandito corrisponderà un solo vincitore.
Non esisterà più il sistema delle idoneità". Il tutto mentre, continua
Mussi, è stato "avviato un piano straordinario per l'assunzione di
nuovi ricercatori". I concorsi per i primi 1.050 posti sono già
partiti "per ora con le vecchie regole", ma "per i prossimi 3 mila
scatteranno quelle nuove già varate". Dunque, "entro il 2009 ci
saranno 4.000/4.200 nuovi ricercatori".
Nuove regole che non sembrano particolarmente apprezzate
dall'Associazione nazionale docenti universitari che affida a una nota
tutte le sue perplessità. "La nuova legge sui concorsi in discussione
alla Camera lascia intatta la divisione della docenza universitaria in
tre ruoli (non distinguendo tra reclutamento e progressione di
carriera), introduce la libera docenza a termine, gestita dai gruppi
dominanti a livello nazionale, e salvaguarda la cooptazione locale.
Per un ministro che si vanta di fare la 'rivoluzione' è proprio un bel
risultato", conclude l'Andu.
Ma quello che per il sistema universitario italiano potrebbe tradursi
in una specie di terremoto è la nascita dell'Agenzia nazionale di
valutazione del sistema universitario e della ricerca. I cui compiti
saranno "di promuoverne la qualità anche attraverso attività di
valutazione, di raccolta e analisi di dati, di consulenza, di
formazione e di promozione culturale".
Lo schema di decreto del presidente della Repubblica prevede che,
d'ora in poi, ci saranno più fondi per gli atenei che offriranno
maggiore qualità e per gli enti di ricerca che produrranno di più. La
valutazione, ha garantito il ministro, consentirà di prendere
decisioni su trasferimenti di risorse e quindi di fermare i
"finanziamenti a pioggia". L'agenzia entrerà a regime in primavera con
la nomina dei sette membri del Consiglio direttivo, cui poi spetterà
l'elezione del presidente.
Sarà la stessa Agenzia "a proporre i criteri per la ripartizione di
una quota del fondo annuale ordinario delle Università e degli Enti di
ricerca". E per avere un termine di paragone determinerà per ogni
ateneo "il costo standard degli studenti universitari". L'organismo,
inoltre, in base ai dati raccolti e analizzati e sulla scorta delle
ispezioni effettuate compilerà analisi e valutazioni che renderà
pubbliche ogni due anni in un apposito Rapporto. Per gli atenei e gli
enti di ricerca più brillanti sarà la stessa agenzia che segnalerà al
ministero dell'Università "le situazioni che motivano, per l'elevata
qualità raggiunta o per un rapido accrescimento di qualità nella
didattica e nella ricerca, l'assegnazione di quote aggiuntive premiali
del fondo di finanziamento ordinario". Ma saranno segnalate anche "le
situazioni di maggiore scostamento dagli standard qualitativi
prefissati che richiedano l'attuazione di appositi programmi di
rientro, nonché eventuali gravi inadempienze o situazioni di
impossibilità ad adempiere alle finalità istituzionali". Una
promozione a pieni voti o una sonora bocciatura utile agli studenti e
alle famiglie al momento della scelta dell'università.