Come mai ci si accorge solo ora che

L'istruzione non va?

 Pasquale Almirante, da La Sicilia del 23/12/2007

 

Una domanda assilla i professori, dopo la direttiva del ministro di finanziare con 5 milioni di euro progetti di sostegno e recupero a favore degli alunni delle prime classi della ex scuola media: perché appena qualche decennio addietro la nostra scuola, tutta, era fra le migliori d'Europa e ora non più? E ancora: perchè corsi di recupero e sostegno anche alla secondaria di primo grado con ore eccedenti al normale curricolo? Se Fioroni dice che dopo la Caporetto del rapporto Pisa bisogna attestarsi su un nuovo Piave, da dove preparare la controffensiva all'ignoranza con ore di lezione aggiuntive, pochi però sanno spiegare i motivi della disfatta. In complesso tuttavia cogliamo che il solito rimbalzo di responsabilità anche questa volta è scattato cosicché la scuola media dà la responsabilità della impreparazione dei suoi alunni alle inefficienze delle elementari, la scuola superiore a quelle della media e l'università, test di accesso alle facoltà a numero chiuso in mano, alle superiori, in un crescendo paradossale di scaricabarili simile a cannonate. E non solo, ma in questa bagarre si sono pure associate le scuole private che se fossero, dicono, meglio finanziate potrebbero coprire le mancanze del pubblico e le Sis che vorrebbero l'esclusiva per formare i formatori, cioè i docenti, vista la deriva della nostra università con cui si chiude tristemente il cerchio. Un discorso a parte poi viene dalla speculazione politica di destra che incolpa la sinistra e il sindacato di avere largheggiato e la sinistra che ricorda essere stati sempre democristiani i ministri della istruzione, tranne la parentesi con Berlinguer. Resta comunque sempre il fatto che i nostri alunni sono fra i peggio preparati e che per tentare di rimettere le cose a posto il tampone più immediato ed efficace è sembrato il finanziamento di altre ore di lezione perché quelli normali non basterebbero. Cosa che appare scandalosa a rifletterci meglio perché quando la nostra scuola era fra le migliori d'Europa erano più che sufficienti le ore curricolari.

Ma cosa è intervenuto allora per farci colare a picco? Con ogni probabilità una pletora di programmi ministeriali slegati da un ambiente di apprendimento favorevole oltre che confusi e velleitari e all'interno dei quali si è perso il concetto stesso dei contenuti veri e propri; classi di concorso abilitanti non corrispondenti alle più intime esigenze delle discipline; sperimentazioni e progetti non testati con il rigore scientifico che meritavano; mancanza di investimenti per attivare aggiornamenti efficaci dei professori; scelte scellerate che hanno consentito il reclutamento di personale senza una opportuna verifica concorsuale; permettere che le scuole entrassero in concorrenza fra di loro per attirare utenza sull'altare di una autonomia poco sentita; credito eccessivo alle scuole private (spesso diplomifici) ma che comunque, sempre dal rapporto Pisa, sono le peggiori d'Europa e fra le ultime al mondo; avere abbandonato i docenti a loro stessi, senza incentivi, senza gratifiche e ora pure ostaggio delle famiglie e dei bulli. Fa dunque tenerezza la battuta del ministro quando dice di riqualificare i docenti italiani, la cui età media è di 50 anni e che ci sono soltanto due professori di matematica sotto i 31 anni: ma se ne accorto solo ora? E se la scuola fa acqua, in quale mare naviga l'università? Che tipo di laureati prepara? Ma domanda delle domanda: perchè il ministro non pensa a un legame sinergico fra la ricerca universitaria in materia di didattica e scienza della educazione ?