I racconti del killer:
«Voglio uccidere il prof».
Alcuni insegnanti segnalarono i temi del giovane
sudcoreano.
«Non sapevamo se fossero solo frutto della sua fantasia»
Il Corriere della Sera del
19/4/2007
Non solo un biglietto «inquietante» scritto il
giorno della strage. Cho Seung-Hui, lo studente sudcoreano di 23 anni
che ha ucciso 32 persone all'interno del Virginia Tech Institute ,
aveva scritto in passato alcuni racconti violenti per un corso di
Inglese. Testi teatrali che avevano destato preoccupazione e sconcerto
tra alcuni insegnanti e compagni di corso. E due di questi racconti
sono stata recuperati e pubblicati online da « The Smoking Gun » e «
Aol News».
SEGNALAZIONE
- Lucinda Roy, co-direttrice del programma di scrittura creativa, ha
affermato di aver avuto Cho in una classe di poesia nell'autunno del
2005 e di aver cercato di lavorare a stretto contatto con il giovane
sudcoreano perché era preoccupata per i suoi comportamenti e per i
temi dei suoi testi. «Certe volte, nei racconti, la gente rivela delle
cose ed è difficile capire se si tratti di fantasia o di veri e propri
progetti» ha affermato Roy. L'insegnante ha aggiunto di aver anche
informato le autorità. «Mi hanno risposto che c'erano troppi ostacoli
per poter intervenire».
I TESTI -
Alcune scene scritte dal giovane sudcoreano sembrano quasi prefigurare
quello che poi sarebbe accaduto. In un racconto, intitolato "Richard
McBeef," il protagonista è un ragazzo di 13 anni che accusa il suo
patrigno di pedofilia. Il giovane alla fine viene ucciso. In un altro
racconto, intitolato "Mr. Brownstone" alcuni studenti affrontano un
insegnante. E uno dei due dice: «Mi piacerebbe proprio ucciderlo».
Nulla di davvero allarmante, in sé (si tratta solo di esperimenti
letterari, peraltro non molto riusciti). Ma come hanno affermato
compagni e insegnanti del sudcoreano, questi testi violenti
accompagnati da certe stranezze caratteriali del giovane avevano fatto
suonare già qualche campanello d'allarme.