Il 47% dei neodiplomati cerca subito
un'occupazione
AlmaDiploma: in molti avrebbero scelto un altro indirizzo
Scuola, l'incertezza dura 5 anni.
E tanti al lavoro dopo il diploma.
Il 18 convegno per presentare i dati e il nuovo
test d'orientamento
interattivo all'Università realizzato da AlmaLaurea con Repubblica.it
Valerio Maccari, la Repubblica,
13/4/2007
Senza sicurezza, forse
pentiti delle scelte fatte, ma pieni di voglia di lavorare. E' il
ritratto degli studenti italiani che emerge dal rapporto annuale di
AlmaDiploma sul profilo dei diplomati e sui loro sbocchi professionali
e formativi. Secondo l'indagine, quasi la metà dei neodiplomati, se
avesse la possibilità di tornare sui suoi passi, cambierebbe scuola o
indirizzo. Un dato preoccupante, segno di un qualche malfunzionamento
nel sistema di orientamento scolastico. La ricerca sarà presentata il
18 aprile a Bologna, insieme al nuovo test di orientamento per
l'università di Almalaurea e Repubblica.it
"Raramente un ragazzo prende la decisione da solo - spiega il
professore Andrea Cammelli, di AlmaDiploma - Influiscono molto nella
scelta le pressioni dei genitori e dell'ambiente familiare in genere.
Statisticamente, ad esempio, i 9 figli di genitori laureati su 10
scelgono il liceo. Assistiamo però ad una maturazione in itinere. Lo
dimostra la quantità di diplomati provenienti dai professionali che
scelgono l'università."
Ma i ragazzi compensano l'errore fatto a 14 anni dimostrando una
grande voglia di lavorare. Già durante la scuola il 59% degli studenti
ha avuto un qualche tipo di impiego, per lo più occasionale. E dopo il
diploma, sono sempre di più i ragazzi che scelgono di lavorare
comunque. A un anno dal conseguimento del titolo risultano occupati 44
diplomati su cento. E gli studenti che lavorano e studiano sono il
12%.
"Ma anche coniugare studio e lavoro non è facile, soprattutto a quell'eta
- spiega Cammelli. Nel primo anno di università i nostri studenti
acquisiscono solo il 50% dei Cfu necessari. E il motivo potrebbe
essere proprio l'impegno lavorativo."
Cosa cercano i ragazzi nel mondo del lavoro? "Soprattutto la sicurezza
economica - chiarisce - e, forse, la possibilità di diventare
indipendenti dalla famiglia: infatti, sebbene il mercato chieda
flessibilità e li inviti a divenire "imprenditori di se stessi", i
nostri ragazzi cercano soprattutto stabilità del lavoro, e cercano
soprattutto contratti a tempo indeterminato. Difficilmente, però,
vedranno realizzato il loro desiderio.
Nel complesso, infatti, la forma contrattuale più diffusa tra i
diplomati è l'apprendistato, che coinvolge il 37% di coloro che
lavorano, ma che raggiunge il valore massimo tra gli occupati del
professionale (46%) e del tecnico (39%), mentre scende
considerevolmente, sempre per le motivazioni sopra descritte, tra i
liceali (13%).
Anche il primo stipendio è sotto le aspettative: i diplomati che
lavorano guadagnano in media 740 euro mensili netti. Una diminuzione
del 4,6% rispetto ai dati dello scorso anno, ancora più preoccupante
in termini reali, ovvero tenendo conto della svalutazione della
moneta: le retribuzioni sono diminuite del 6,5% (ben del 14% tra i
liceali; del 3% tra i tecnici), mentre tra i diplomati professionali
si assiste a un lieve incremento anche se contenuto ( 2%).
A lavorare prima sono soprattutto i diplomati che vengono dagli
istituti professionali, di cui circa il 60% ha un impiego appena
conseguita la licenza superiore. Ultimi i liceali, di cui il 25%
"occupato" è impiegato soprattutto in attività occasionali, saltuarie,
che coniugano con l'impegno principale, quello universitario.