Maturità, così nelle private
per 5 anni sono "fioriti i geni".
Ecco i dati statistici dei risultati degli esami
fino allo scorso anno: da giugno la riforma
Nelle scuole pubbliche i candidati esterni bocciati al 25%, nelle
private al 4%
Salvo Intravaia, la Repubblica,
16/4/2007
Si è messa in moto la
macchina della prossima maturità. Quasi 500 mila gli studenti che a
giugno affronteranno l'esame di stato modello Fioroni, 12 mila in più
dell'estate 2006, 12 mila commissioni e 73 mila prof. Come anticipato
da Repubblica.it, Giuseppe Fioroni nel dare le cifre della prossima
prova sottolinea il netto calo dei privatisti (meno 18 per cento
rispetto all'anno scorso) e il crollo degli ottisti: coloro che, se
promossi alla fine del quarto anno con otto in tutte le materie,
possono presentarsi agli esami di Stato direttamente saltando la
frequenza dell'ultimo anno.
Insomma i dati parlano chiaro: per i cosiddetti diplomifici la vita
diventa difficile. Gli istituti non statali perdono in un solo colpo
il 30 per cento di privatisti su cui i gestori riuscivano a guadagnare
parecchio. Un candidato esterno, infatti, non costa quasi nulla alla
scuola visto che non frequenta le lezioni ma rende da 500 a 1.500
euro.
I gestori delle private devono dire addio anche ai saltanti per
merito: 146 quest'anno, quasi 1.700 nel 2006. Un crollo che viene
confermato anche da una ricerca tra i dati storici degli esami
sostenuti negli scorsi anni: prima e dopo la riforma Moratti della
maturità.
Negli anni del governo Berlusconi la maturità in troppi casi era
diventato una farsa: studenti che per i professori delle statali
valevano 'due' in tutte le materie, dopo pochi mesi nelle private si
trasformavano in geni: diventavano 'saltanti per merito' (gli ottisti)
e superavano l'esame a pieni voti. Negli stessi anni proliferavano gli
istituti privati che agli esami presentavano quasi esclusivamente
esterni: una eccezione che era diventata regola. Nel 2004, un istituto
di Pomezia, il Forum, portò agli esami quasi mille esterni e appena 37
interni. A spiegare il boom di privatisti e ottisti nelle scuole
paritarie vengono in aiuto i numeri.
Nel 2001, quando ancora la commissione era mista (3 membri interni, 3
commissari esterni e un presidente) nelle statali 20 privatisti su 100
andavano incontro ad una bocciatura e nelle private i non promossi
arrivavano al 24 per cento.
L'anno successivo, la riforma Moratti-Tremonti modificò la
composizione della commissione giudicatrice che divenne interamente
interna con il presidente unico baluardo esterno a vigilare sulla
regolarità degli esami. Bastò questa semplice modifica per fare
proliferare i privatisti che dai 348 del 2001 passarono agli 11 mila
del 2006. Come mai? Semplice, mentre tra gli esterni delle statali i
bocciati aumentavano (fino al 25 per cento nel 2006) nelle private si
riducevano passando al 4 per cento. In pratica, nelle scuole non
statali gli esami erano un gioco da ragazzi per tutti: interni,
esterni e saltanti.
Ora tutto questo non sarà più possibile. Il governo Prodi ha
ripristinato la commissione mista e limitato il ricorso al salto del
quinto anno solo agli studenti più meritevoli: coloro che hanno
riportato otto in tutte le materie al quarto anno, almeno sette in
tutte le materie in terza e niente bocciature.