Violenta polemica per i precari della scuola. I
dirigenti scolastici sotto accusa
pronti a ricorrere alla "dichiarazione di fallimento". Domani Fioroni
alla Camera
Supplenti, la minaccia dei sindacati.
"Denunciamo i presidi che non pagano".
Salvo Intravaia, la Repubblica,
23/4/2007
Non si placa la disputa
sui tagli alle supplenze brevi. Tra gli insegnanti ci sarebbero troppi
assenteisti, lo confermerebbe un recente monitoraggio. Parola di
Padoa-Schioppa. In questo clima, i sindacati minacciano di denunciare
i presidi che non pagano i supplenti. I dirigenti scolastici
minacciano di 'dichiarare fallimento' mentre si apre la polemica
politica.
Pochi giorni fa, dalle pagine di un quotidiano, il presidente della
commissione Cultura della Camera, Pietro Folena (Prc), esorta il
premier a destinare parte del 'tesoretto' per le emergenze della
scuola. "Mi appello a Prodi, usi il tesoretto per la scuola" ha
scritto Folena. E mentre la polemica impazza, gli unici a farne le
spese continuano ad essere i supplenti, che continuano a non prendere
lo stipendio, i precari tagliati fuori dalle supplenze ma,
soprattutto, gli alunni che al posto dell'insegnante si devono
accontentare spesso di soluzioni tampone: essere trasferiti in altre
classi o accorciare la giornata scolastica. Ore di lezione che bambini
e ragazzi perdono e che non saranno più recuperate.
Intanto vengono chiamati in causa il ministro dell'Economia, Tommaso
Padoa Schioppa, e il collega della Pubblica istruzione Giuseppe
Fioroni. Il primo durante il question time di mercoledì scorso alla
Camera non ha lasciato spazio a troppe speranze. Emanuela Ghizzoni (ed
altri firmatari), dell'Ulivo, ha chiesto a Padoa Schioppa 'se il
ministero non intenda adottare un piano pluriennale di assorbimento
del debito pregresso delle scuole e se non intenda imputare nel
proprio bilancio le spese per le supplenze legate alla maternità'. Sui
540 milioni di euro destinati dal governo alle supplenze brevi e
saltuarie (quelle di pochi giorni o qualche settimana) - tagliate dal
governo Berlusconi di 291 milioni - gravano anche le supplenze per
sostituire le insegnanti in maternità.
Periodi di astensione dal lavoro che durano anche mesi e che fanno
saltare tutti le previsioni di spesa. In più, le scuole negli anni
passati per pagare i supplenti si sono indebitate fino al collo
accumulando ben 500 milioni di debiti. Insomma, mentre si chiede ai
cittadini di incentivare le nascite quando la mamma è una maestra o
una professoressa per la scuola diventa una disgrazia. La risposta di
Padoa Schioppa alla sollecitazione è stata a dir poco sibillina. "Le
spese per supplenze brevi - risponde il titolare dell'Economia - sono
state fissate dalla legge in 565 milioni di euro, a decorrere
dall'anno 2006. Questo importo è stato ridotto di 25 milioni, a
decorrere dal corrente anno, in applicazione della legge finanziaria
per il 2007, che prevede l'obiettivo di ricondurre gli scostamenti più
significativi delle assenze ai valori medi nazionali. Ci sono buone
ragioni per avere dubbi sulla validità di questi scostamenti e
ritenere, quindi, che un migliore controllo possa ridurre quelle
assenze.
Il Ministero della Pubblica istruzione ha attivato un monitoraggio dal
quale è emersa una situazione molto diversa da regione a regione". In
buona sostanza, in alcune regioni italiane gli insegnanti si
ammalerebbero troppo e i dirigenti scolastici hanno la colpa di non
vigilare abbastanza. Opinione che non farà certo piacere a sindacati e
personale della scuola. E domani in VII commissione alla Camera sarà
la volta dell'inquilino di viale Trastevere a spiegare come intende
risolvere la questione.