Sono due questioni assai diverse tra di loro.
Eppure la soluzione è la stessa.
O, meglio ancora, la non soluzione che arriva dal ministero della
pubblica istruzione.
Che cosa fare per sostegno e Tarsu?
Arrangiatevi!
da Italia Oggi
del 10/4/2007
Sono due questioni assai diverse tra di loro.
Eppure la soluzione è la stessa. O, meglio ancora, la non soluzione
che arriva dal ministero della pubblica istruzione. Alle scuole che
invocano lumi sul come comportarsi quando devono aumentare il numero
di alunni per classe anche se ci sono disabili, oppure che chiedono
aiuto perché le risorse per pagare la tassa sui rifiuti non ci sono e
i comuni stanno per pignorare i loro beni, il ministero dice e non
dice. La risposta sembra quasi rievocare l'Arrangiatevi! del film di
Bolognini.
Stretta tra la necessità di risparmiare, una necessità che il ministro
dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha messo sotto il lucchetto
della clausola di salvaguardia (se tu Istruzione non risparmi, ti
taglio i finanziamenti alla fonte), e quella di non peggiorare il
servizio, l'amministrazione centrale dice e non dice.
Per esempio, sul fronte del numero di alunni per classe (da 20,6 a 21
in media per classe). In una lettera inviata ad alcune associazioni
per l'aiuto ai disabili e e ai direttori scolastici regionali (2
aprile 2007), il ministero scrive: 'Si osserva che solo in fase
residuale e con riferimento alle prime classi si ipotizza la
possibilità di non procedere a sdoppiamenti di classi in presenza di
una o due unità eccedenti', ma che al tempo stesso non si può
procedere a un abbattimento automatico dei parametri massimi. Si
devono contemplare rispettivamente le esigenze formative dell'alunno,
il progetto articolato di integrazione, le strategie e metodologie
adottate dai docenti della classe del sostegno e di tutta la scuola,'
inserendo l'eventuale riduzione del numero di alunni per classe nel
più generale contesto educativo della scuola dell'autonomia'. Insomma,
se è possibile o meno non innalzare il numero di alunni per classe
quando ci sono studenti disabili lo si dovrà stabilire volta per
volta, assumendosene la responsabilità e senza nessuna copertura da
parte dell'amministrazione centrale. Sulla Tarsu, nelle risposte alle
scuola (sul sito www.istruzione.it), il ministero precisa che non ci
saranno risorse aggiuntive. Che con i soldi del capitolone, ovvero del
finanziamento diretto, gli istituti scolastici dovranno pagare tutto.
E dunque anche la Tarsu.
Ma se i soldi non bastano, come le scuole lamentano, pur tenendo
presente che la tassa sui rifiuti è una spesa obbligatoria, si deve
assicurare 'la dovuta priorità alle spese necessarie per garantire
l'ordinato svolgimento delle lezioni'. Insomma, la Tarsu va pagata con
i fondi ordinari ma solo dopo aver assicurato il regolare
funzionamento della scuola. Una nuova pillola di saggezza dell'arte di
arrangiarsi.