Assalto al "tesoretto".

da TuttoscuolaNews N. 288, 16 aprile 2007

 

Non si conosce ancora il testo completo della Direttiva del governo sui contratti pubblici, ma le reazioni a caldo dei sindacati fanno pensare a un drastico ridimensionamento delle aspettative dal punto di vista economico.

I sindacati confederali della scuola denunciano, in particolare, il mancato rispetto dell'intesa sul rinnovo del contratto raggiunta lo scorso 6 aprile, poichè il tetto stabilito nella Direttiva del governo all'ARAN per gli incrementi salariali (4,6%), "comprensivi della produttività" (locuzione da sempre abbastanza misteriosa), è nettamente inferiore a quel 5,01%, concordato a Palazzo Chigi, che a loro avviso avrebbe consentito di spuntare l'incremento di 115 euro mensili medi per il comparto scuola.

Ma altri sindacati, come Unicobas (che ha confermato lo sciopero del 16 aprile) e Gilda (che annuncia lo sciopero degli scrutini), fanno conti diversi, e sostengono che il rispetto del nuovo tetto fissato dalla Direttiva porterebbe ad aumenti mensili netti di 15 euro.

Evidentemente il ministro dell'Economia non è rimasto insensibile ai molti inviti, ricevuti anche dalle più importanti autorità monetarie internazionali, a non utilizzare il "tesoretto" derivante dall'extra gettito fiscale per operazioni di aumento della spesa pubblica. E d'altra parte Padoa Schioppa deve tener conto anche dell'impegno assunto dal presidente Prodi di utilizzare due terzi del gruzzolo accumulato per sostenere i redditi più bassi ("lavoratori, pensionati o disoccupati", ha scritto nella lettera al "Corriere della Sera" pubblicata lo scorso 13 aprile), e il restante terzo alle imprese e alle politiche per la crescita (infrastrutture, ricerca). Non manca inoltre, all'interno del governo, chi vorrebbe spendere il "tesoretto" in altre direzioni (diminuzione ICI, ambiente ed altro).

La partita si presenta difficile.