Tutti gli impegni del ministero guidato da Fabio
Mussi
alla ripresa dell'attività parlamentare
Università e ricerca a tutto gas.
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per gli atenei e nuove assunzioni sono in dirittura
da ItaliaOggi del
18/8/2007
Per università e ricerca un autunno caldo. Alla
ripresa dei lavori parlamentari sono diversi gli impegni e le
scadenze per il ministro dell'università e della ricerca Fabio
Mussi. Molti i provvedimenti da portare a termine, ma anche molte le
riforme annunciate che dovranno essere tirate fuori dal cassetto.
Vediamo quali.
Università. La priorità l'avrà, con buona probabilità, il decreto
per l'istituzione dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema
universitario (Anvur). Che dopo un primo parere interlocutorio del
Consiglio di stato, il quale aveva rilevato tre nodi da sciogliere e
la memoria inviata dal ministro dell'università, dovrà avere il
parere definitivo dei giudici di Palazzo Spada. Compito della nuova
struttura sarà quello di promuovere la qualità delle università e
degli enti di ricerca anche attraverso attività di valutazione,
raccolta e analisi di dati, consulenza, formazione e promozione
culturale. L'Anvur terrà anche conto di metodi di valutazione
riconosciuti a livello internazionale e avrà piena autonomia
operativa. D'ora in poi sarà l'Agenzia a segnalare la quota non
consolidabile del fondo di finanziamento per il funzionamento
ordinario (l'Ffo) che sarà assegnata dallo stato ad atenei ed enti
di ricerca. Insomma, l'Agenzia dovrà davvero valutare la qualità per
determinare l'assegnazione delle risorse. Che saranno variabili in
base ai risultati.
All'attenzione della sezione del Consiglio di stato c'è anche il
regolamento sul concorso straordinario per i ricercatori, anche esso
appena trasmesso per il prescritto parere. Regolamento che dopo le
polemiche del mondo accademico potrebbe passare, anche se in maniera
informale, all'attenzione parlamentare. E sempre in ambito
universitario è attesa, forse probabilmente già per settembre, un
disegno di legge, più volte annunciato per istituire la terza
fascia. Un provvedimento che introduce un ruolo ad hoc per i
ricercatori e che li riconosce per ciò che sono cioè docenti
aggregati, riguarderà oltre 20 mila persone che da anni svolgono
negli atenei italiani attività di ricerca, ma anche didattica,
tenendo corsi, lezioni ed esami senza però avere uno status
giuridico specifico. Secondo la bozza circolata, l'accesso alla
terza fascia sarà disciplinata tenendo conto del nuovo regolamento
per i ricercatori ora al consiglio di stato per il parere. A partire
dal 2009 i bandi prevedono che l'assunzione del vincitore può
avvenire su scelta dell'università interessata, con contratto a
tempo indeterminato o a tempo determinato per quattro anni. Ma il
passaggio a docenti aggregati non sarà automatico. Perché ci saranno
delle procedure di valutazione che comporteranno non solo
automatismi, ma anche verifiche. I ricercatori saranno infatti
valutati da una parte dall'Anvur e dall'altra secondo le modalità e
i criteri stabiliti dai regolamento dell' ateneo di riferimento. I
professori di terza fascia avranno poi compiti didattici assegnati
dagli organi competenti dell'università di appartenenza e potranno
essere svolti nei corsi di laurea, di laurea specialistica o
magistrale, ma anche di specializzazione e di dottorato di ricerca.
Ricerca. La priorità spetta al bando di finanziamento dei Progetti
di ricerca di interesse nazionale (Prin) per il 2007, ora alla Corte
dei conti per la registrazione. Il finanziamento del progetto è di
90 milioni euro ma è destinato ad aumentare in conseguenza dello
sblocco di risorse previsto per inizio settembre. Il bando
finanzierà, in particolare, i cosiddetti progetti di interesse
nazionale: docenti e ricercatori potranno presentare la domanda di
coofinanziamento per programmi che possono essere relativi a
qualunque ambito disciplinare e possono riguardare sia ricerca di
base che applicate, purché di elevato interesse sul piano di
avanzamento della conoscenza. I progetti dovranno essere firmati da
un gruppo nazionale di ricerca formato da almeno dieci ricercatori
che condividono lo stesso gruppo di ricerca e collaborano alla sua
realizzazione.
Aspetta invece di essere nuovamente licenziato dall'aula di Palazzo
Madama, dopo le modifiche subite alla camera, il disegno di legge
delega per il riordino degli enti di ricerca. Il governo, secondo il
provvedimento è autorizzato ad adottare uno o più decreti
legislativi entro 18 mesi per promuovere e razionalizzare le
attività nel settore della ricerca e garantire autonomia,
trasparenza ed efficienza nella gestione degli enti pubblici
nazionali di ricerca, riordinando i loro statuti e organi. Tra le
novità si prevede l'affidamento all'Anvur di valutare la qualità dei
risultati della ricerca svolta dagli enti, ma anche l'efficienza
delle loro attività. Introdotto poi un ulteriore principio:
attribuzione dei soldi statali agli enti in base proprio alla
valutazione dell'agenzia. Ma i paletti ai principi di delega non
finiscono qui: nella riforma degli organi statutari si prevede certo
la riduzione del numero dei componenti, ma si introducono nuove
procedure di individuazione dei presidenti e dei componenti di
nomina governativa dei consigli di amministrazione tramite scelte
effettuate in rose di candidati proposte da appositi comitati di
selezione nominati di volta in volta dal governo.
E le novità non dovrebbero finire qui. Perché secondo quanto ha
previsto la Finanziaria 2007, dal prossimo anno saranno sbloccate le
assunzioni per gli enti di ricerca.
Nel biennio 2008-2009 gli enti di ricerca potranno assumere
ricercatori nel limite dell'80% del budget delle entrate correnti
complessive. Questo vuol dire che già dal rientro dalla pausa estiva
potrebbero, in teoria essere banditi i nuovi concorsi per
l'assunzione dei ricercatori.