L'annuncio del ministro: "Ristrutturazione per
ottocento istituti"
In Italia circa il 4o% delle aule è al di sotto dei livelli minimi
Sicurezza, sbloccati i primi fondi Di Pietro:
"215 milioni alle scuole".
Salvo Intravaia, la Repubblica
24/8/2007
L'anno scolastico
dovrebbe iniziare con la ristrutturazione di ottocento scuole. Lo ha
annunciato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che ha
firmato il decreto interministeriale che rende operativo la prima
parte del programma straordinario per la messa in sicurezza degli
edifici scolastici della Penisola. "Terminata la pausa estiva - ha
commentato Di Pietro - abbiamo voluto immediatamente compiere un atto
che è allo stesso tempo simbolico e molto concreto. Simbolico, perché
testimonia della volontà del governo e di questo ministero di dotare
le scuole del nostro Paese di strutture adeguate e sicure, affinché
non abbiano più a ripetersi episodi tragici cui abbiamo assistito in
anni passati. Concreto - continua il ministro - , perché con questo
provvedimento mettiamo a disposizione dei Comuni risorse importanti
con le quali andare a intervenire in tempi brevi sulle situazioni più
critiche".
In totale, nelle casse degli enti locali arriveranno 215 milioni di
euro entro la fine dell'anno. Nello stesso periodo, Di Pietro
provvederà a sottoscrivere gli accordi di programma relativi al Piano
straordinario con tutte le Regioni interessate. "Come già accaduto per
le politiche abitative, abbiamo svolto un accurato lavoro, sbloccando
fondi da troppo tempo fermi nel bilancio del ministero, e mettendo
fondi a disposizione delle amministrazioni locali, in particolar modo
quelle del meridione d'Italia. Quasi 35 milioni saranno appannaggio
delle scuole siciliane e 18 per quelle del Lazio.
Ma qual è la situazione, oggi, dell'edilizia scolastica? Secondo le
ultime rilevazioni condotte da Legambiente e Cittadinanzattiva, le
scuole in regola con tutte le norme oscillano fra il 30 e il 40 per
cento del totale. Con parecchie situazioni in cui sono assenti anche i
requisiti minimi per la sicurezza: certificati di agibilità statica,
antincendio e di idoneità igienico-sanitaria, tanto per fare qualche
esempio. Traducendo le percentuali in numeri si può affermare che,
nell'ipotesi più ottimistica, dei circa 42 mila plessi scolastici
attualmente funzionanti in Italia, 25 mila non offrono ad alunni e
insegnanti sufficienti garanzie di sicurezza per il tempo passato in
aule e corridoi. Ecco spiegato perché il ministro delle Infrastrutture
parla di 'atto simbolico'. Una stima effettuata un paio di anni fa
sulla disastrosa situazione edilizia scolastica del paese parlava di 4
miliardi di euro per mettere in sicurezza l'intero patrimonio
immobiliare scolastico. Da allora qualche passo in avanti è stato
fatto. E quello di oggi sembra andare proprio in questa direzione.