Matematica, record di "somari".
La Stampa dell'1/8/2007
ROMA
Le lacune degli studenti italiani - ha confermato ieri il ministro
dell’Istruzione - sono enormi. Ma lo sono soprattutto nelle materie
scientifiche e in matematica: «Il 44% degli studenti ammessi con
debito alle classi delle superiori ha un debito proprio in matematica
- ha spiegato Fioroni - e si tratta di un problema che unisce in
ignoranza l'Italia da Nord (44,8% degli studenti con debito) a Sud
(43,2%), passando per il Centro (44,4%) e le isole (43,9%), e accomuna
gli indirizzi di ogni ordine e grado, in una forchetta che va dal
51,6% dello scientifico al 41,2% dei professionali».
La falla formativa della scuola, insomma, è lì. Il problema - per la
verità - fu posto all’attenzione del governo già da Letizia Moratti,
quando prese visione dei dati della ricerca Pisa (Programme for
International Student Assessment) promossa dall’Ocse sulle competenze
dei quindicenni nei 29 Paesi dell’Organizzazione. Per quanto riguarda
la matematica, l’Italia era al quart’ultimo posto (peggio solo
Portogallo, Turchia, Grecia e Messico), mentre ai primi posti c’erano
Hong Kong e Finlandia. La percentuale dei ragazzi classificati come
«eccellenti» era, per la verità, ovunque bassa (4% la media Ocse), ma
erano tuttavia l’8% in Belgio, Giappone, Corea e Hong Kong, mentre in
Italia erano l’1,6% dei quindicenni. Con l’aggravio che il 18,7% non
aveva «neppure delle competenze minime» e il 13,2% non era in grado di
risolvere problemi elementari.
All’università le cose non vanno meglio: i laureati in ingegneria sono
il 17% di quanti si laureano ogni anno e il dato è appena inferiore a
quello dei nostri «competitor». Ma sulle cosiddette «scienze dure», il
divario è enorme: matematica, fisica, chimica, chimica industriale da
noi sono il 2,5% del totale, la metà della media europea. Queste
discipline più ingegneria totalizzano una media del 30-35% dei
laureati in Germania, in Francia, ma anche in Paesi che vogliono
crescere come Corea e Turchia. Mentre in Canada, Usa e Australia sono
attestati sul 20-25%. Noi siamo sotto di almeno 7-8 punti.
Il «Programma lauree scientifiche» - avviato dalla Moratti - ha già
promosso una serie di iniziative per avvicinare di più i nostri
studenti alle «scienze dure» e ha previsto forti sconti sulle tasse
universitarie per chi avesse optato per questi indirizzi di studio.
Ora Fioroni vuole tornare all’attacco e ieri ha parlato di
un’offensiva in questa direzione: «Da settembre - ha annunciato -
verrà insediata una Commissione nazionale per la crisi delle materie
scientifiche, perchè siamo di fronte a un’emergenza formativa,
visibile anche nello scarso numero di studenti che scelgono
all'università studi di tipo scientifico. E' dunque indispensabile
invertire la tendenza».
Per avvicinare i giovani alla matematica molto bene stanno andando le
iniziative-evento, come il festival che si è tenuto all’Auditorium di
Roma a marzo, a cui hanno partecipato 53 mila ragazzi. «Non c’è dubbio
- aggiunge Angelo Lopez, preside di matematica a Roma III - che tutte
le iniziative promozionali giovano moltissimo per avvicinare i ragazzi
alla matematica. Ma credo che occorra lavorare soprattutto sulla
formazione degli insegnanti: se non sono loro a trasmettere entusiasmo
per questa disciplina, ogni altro sforzo rischia di essere
velleitario».