.
Scuola, s'allarga la protesta
contro i tagli ai posti di sostegno.
Coinvolte soprattutto le regioni del Sud:
venerdì sit-in di protesta a Messina organizzato dal sindacato Sfida e
dalle rappresentanze di base della scuola. Il sottosegretario Bastico:
“Infondate le notizie su nuovi e ulteriori tagli”.
da
Superabile dell'8/8/2007
ROMA - Si allarga a numerose regioni la protesta
dei sindacati di base della scuola contro i tagli alle cattedre (in
particolare quelle degli insegnanti di sostegno) decisi dal ministero
della Pubblica Istruzione per il prossimo anno scolastico. Circa 400
insegnanti in meno nel Lazio, 273 in Emilia Romagna, 242 in Lombardia
e migliaia di riduzioni in tutta Italia secondo il sindacato famiglie
italiane diverse abilità (Sfida) e le rappresentanze scuola di Cgil,
Cisl, Uil, Snals e Gilda
che per dopodomani, 10 agosto, a Messina, terranno un sit-in davanti
alla prefettura "per contrastare" - si legge in un comunicato - "un
sopruso che ancora una volta colpisce di fatto le fasce più deboli".
Una lotta "che riguarda tutta Italia", viene specificato dagli
organizzatori, che chiedono alle associazioni siciliane e a tutte le
famiglie con figli disabili in ferie in Sicilia di essere presenti sul
posto, dalle ore 10, per testimoniare a tutti l'unione e la
determinazione in questa battaglia.
Il dirigente dell'Ufficio scolastico della provincia siciliana ha
pochi giorni fa comunicato le operazioni di taglio effettuate dalla
Direzione scolastica e relative alla gestione dell'organico di fatto:
a Messina e dintorni è prevista una riduzione di 43 posti di sostegno.
Un taglio che - evidenziano le sigle sindacali - arriva poco dopo una
precedente riduzione operata sull'organico in data 25 luglio e che ha
comportato un saldo finale di meno 55 unità. "Sarebbe stato opportuno"
- si legge - "un adeguamento del numero di posti alla situazione
reale, per di più dopo le riduzioni complessive operate sull'organico
di diritto"; invece è arrivata una ulteriore mazzata che inciderà
fortemente sulle famiglie, che da parte loro "contavano su un
intervento educativo adeguato a favore dei propri figli in situazione
di handicap".
Di fronte dunque alla "miopia e l'iniquità dell'Amministrazione che
vittima di ragionamenti a tavolino non si cura di valutare le
conseguenze di mere e passive applicazioni di calcolo", e davanti alla
"espropriazione della responsabilità e delle competenze di coloro che
stilano con precisione le diagnosi ed i progetti educativi
personalizzati", i sindacati denunciano la realtà di un sistema scuola
"che finisce sempre per indebolire i più deboli" e chiedono la
restituzione dei 55 posti sottratti nell'organico di fatto per l'anno
scolastico 2007-2008 (anche se, precisano, "insufficienti rispetto al
reale fabbisogno" dei soggetti disabili) e l'adeguamento dell'organico
di diritto "fermo da oltre 20 anni e non più rispondente alle reali
esigenze del territorio". E per ottenere tutto questo promettono
"azioni unitarie di mobilitazione per rendere esigibile il diritto
allo studio, da parte di tutti, anche a Messina".
Frattanto, dopo il telegramma con cui il ministro dell'economia,
Tommaso Padoa-Schioppa, ha comunicato al collega dell'Istruzione,
Giuseppe Fioroni che a settembre il Tesoro bloccherà i finanziamenti
alle scuole perché non sono stati raggiunti gli obiettivi di risparmio
di spesa previsti dalla Finanziaria (lo sforamento sarebbe di oltre
625 milioni di euro), il sottosegretario all'Istruzione Mariangela
Bastico ha smentito, etichettandola come "notizia del tutto
infondata", l'eventualità di un ulteriore e aggiuntivo taglio di 1800
posti di sostegno su tutto il territorio nazionale, ribadendo che "in
deroga ai contingenti regionali, si potrà avere al massimo un docente
di sostegno ogni due disabili". (ska)
