Poche le sezioni primavera nella scuola statale. Perché?
da
Tuttoscuola, 17/8/2007
Attualmente le scuole statali
dell'infanzia accolgono circa il 60% di tutti i bambini iscritti
alle materne. Il restante 40% se lo spartiscono le comunali e,
soprattutto, le private paritarie.
C'era da aspettarsi che le domande di contributo per attivare le
nuove sezioni primavera per bambini tra i 2 e i 3 anni rispettassero
questi rapporti, anche se era prevista tra i richiedenti la presenza
di asili nido convenzionati.
Le cose sono andate ben diversamente, come appare dalla sintesi dei
dati pubblicati dal ministero: la statale ha presentato meno del 14%
dei progetti, mentre la paritaria non pubblica ha sfiorato il 60%.
A difesa del basso intervento delle scuole statali vi è
indubbiamente la giustificazione della mancanza di nuovi spazi e
locali per accogliere il nuovo servizio, visto che vi sono liste di
attesa per accogliere i bambini in età da scuola materna.
Ma vi è anche, probabilmente, una ragione più politica e ideologica:
il sindacato non ha mai nascosto la sua avversione alle sezioni
primavera chè sapevano troppo, a suo parere, di anticipi morattiani,
e che alteravano la funzione docente.
Il risultato, alla fine, è stato quello di una assenza clamorosa che
peserà in futuro sui tassi di scolarizzazione della statale (da
alcuni anni in flessione di iscritti), perché questi piccoli
iscritti a due anni di età alla paritaria non passeranno certamente
alla statale al compimento dei tre anni. "Clienti" persi e una
criticità su cui il sindacato (o una parte di esso) avrà di che
riflettere.