Elementari in Francia: di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 31/8/2007. Quattro studenti su dieci, circa 300.000 alunni, entrano nell'ultimo anno delle elementari con gravi lacune: di questi circa 200.000 hanno delle insufficienze per la lettura, la scrittura e il calcolo matematico, mentre gli altri 100.000 non hanno competenze di base in queste aree": a renderlo noto è il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione transalpino. Informato anche il presidente Nicolas Sarkozy perché con il tempo la situazione si sta aggravando. Nella scuola elementare francese 4 alunni su 10 presentano lacune più o meno gravi. Il dato preoccupa non poco le autorità francesi ed assume ancora più rilevanza se si pensa che a renderlo pubblico è stato pochi giorni fa il Consiglio Superiore della pubblica Istruzione transalpino. "Quattro studenti su dieci, circa 300.000 alunni, entrano nell'ultimo anno delle elementari con gravi lacune – ha fatto sapere l’organo di istruzione superiore attraverso un rapporto - e di questi circa 200.000 hanno delle insufficienze per la lettura, la scrittura e il calcolo matematico, mentre gli altri 100.000 non hanno competenze di base in queste aree". Nei giorni scorsi la documentazione sulle lacune formative di un nutrito numero di alunni è stata consegnata anche al presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. Al primo cittadino francese è stato detto senza mezzi termini che “60% degli alunni delle elementari ha conseguito risultati accettabili o soddisfacenti, il 25% ha delle basi fragili e il 15% ha difficoltà gravi o molto gravi". Per capire cosa non va è probabile che Sarkozy, come sua consuetudine, si rivolga ad esperti e consulenti del settore.
Del resto la situazione va affrontata ed anche in
fretta: secondo il Consiglio Superiore della pubblica Istruzione, la
preparazione dei giovani alunni si è inequivocabilmente aggravata con
il tempo e non sembra necessariamente legata al tipo di valutazione o
punizione da adottare. Due inchieste, realizzate a vent'anni di
distanza, hanno infatti dimostrato che anche la bocciatura nelle prime
classi delle elementari si è rivelata "inefficace". Il timore è che la
scuola primaria non abbia adeguato i programmi ai profondi mutamenti
sociali ed educativi che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti
con stili di vita moderni e nuove tecnologie. Anche secondo il
presidente della Biblioteca Nazionale francese, Bruno Racine, è
“necessario agire il prima possibile”. |