COORDINAMENTO PRECARI E

DISOCCUPATI DELLA SCUOLA

PROVINCIA DI VENEZIA

 

 

Spezzoni: le solite delusioni.

Andrea Florit, dal Coordinamento Precari di Venezia, 6/8/2007

 

Diffusa dal ministero la Nota tecnica, allegata alla Nota n. 15551 del 31/7/07, sulle procedure operative per l'attribuzione delle supplenze per l'a.s. 2007/08. Come atteso, il testo non riporta quanto assicurato personalmente dalla viceministro Bastico, e cioè la precisazione che comunque "tutti" gli spezzoni dovranno essere preventivamente utilizzati per formare cattedre e posti da assegnare con nomina annuale o fino al termine delle attività didattiche. Sarà pertanto probabile, come avveniva durante la gestione Moratti, che gli USP escludano a priori tutte le frazioni fino a 6 ore dall'elenco delle disponibilità per formare le cattedre da assegnare fino al termine delle attività didattiche. Le Ooss locali vigilino (ma dato il periodo estivo non possiamo attenderci troppo).

Desideriamo inoltre soffermarci su un punto della Nota, presente anche nelle comunicazioni degli ultimi anni, regolarmente ignorato da quasi tutti gli USP e dalle relative Scuole di riferimento: "
Si precisa che per le disponibilità annuali e fino al termine delle attività didattiche che sopraggiungano entro il 31 dicembre continua ad operare la scuola di riferimento, nominando dalle graduatorie provinciali". Sono pochissimi gli USP che rispettano questa regola (discendente dalla L. 124/99), nonostante la precisazione ministeriale. Nel Veneto, ad esempio, è solo l'USP di Verona che da sempre opera correttamente fino al 31/12; tutti gli altri uffici provinciali (probabilmente perché nemmeno leggono le note del MPI ed agiscono "a memoria" perpetuando i propri errori), una volta effettuate le nomine di fine agosto, passano direttamente alle singole scuole la gestione delle eventuali disponibilità sopraggiunte (comportando: reclutamenti da G.I. invece che da G.E., che spesso differiscono, mancata possibilità di completamento sugli spezzoni, che le singole scuole scorporano e attribuiscono ai docenti di ruolo, e spreco di denaro, date le differenze delle operazioni di reclutamento gestite dai singoli istituti rispetto alle convocazioni delle scuole di riferimento).