Nuovo esame maturità:
per 200 commissari di matematica
è troppo complesso.
di A.G. La
Tecnica della Scuola del 12/8/2007.
E’ questo il senso della lettera che oltre 200
commissari di matematica hanno fatto recapitare al ministro della
Pubblica Istruzione dopo aver constatato difficoltà e disorientamento
di molti dei loro studenti migliori durante la seconda prova degli
esami di Stato: “sembra – hanno scritto - un ritorno a vecchie
tipologie di problemi, caratterizzati da una pesante complessità di
calcolo, anacronistica rispetto agli orientamenti e alle metodologie
didattici attuali, che si pensavano francamente superate”.
Va bene maggior rigore e serietà, ma andrebbero sempre
applicati con gradualità e ragionevolezza. E’ questo il senso della
lettera che oltre 200 commissari di matematica hanno fatto recapitare
al ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, dopo aver
constatato difficoltà e disorientamento di molti dei loro liceali
migliori durante la seconda prova degli esami di Stato. Esami che dopo
il ‘buonismo’ degli ultimi anni, che per molti aveva trasformato la
maturità in una sorta di ‘diplomificio’ aperto a tutti, il Ministro ha
voluto riorganizzare riportandoli su un piano di maggiore difficoltà e
selettività. Pur condividendo la scelta del Ministero “di dare un
maggior valore e rigore alla prova, contro la tendenza degli ultimi
anni di svuotarlo di significato diminuendone la difficoltà”, i prof
di matematica (operanti un po’ in tutta Italia) hanno però fatto
notare al responsabile della Pubblica Istruzione che l’inversione di
tendenza “sembra che si sia concretizzata in un ritorno a vecchie
tipologie di problemi, caratterizzati da una pesante complessità di
calcolo, anacronistica rispetto agli orientamenti e alle metodologie
didattici attuali, che si pensavano francamente superate”.
La prova di matematica, svolta il 21 giugno scorso, richiedeva agli
studenti del liceo scientifico di risolvere uno dei due problemi
proposti e di rispondere a cinque dei dieci quesiti: il primo problema
riguardava un triangolo; il secondo era incentrato su un cerchio, i
poligoni inscritti e il problema della quadratura del cerchi. Nel
questionario erano presenti delle equazioni, il teorema di Lagrange,
delle funzioni reali dispari e sistemi di orientamento sulla Terra con
coordinate geografiche terrestri. Molti candidati avrebbero
riscontrato grossi problemi nella realizzazione delle risposte.
“Sembra quasi - spiegano gli insegnanti di matematica al Ministro -
che la maggiore difficoltà della prova sia intesa dal Ministero, non
come aumento del livello di problematicità dei quesiti, ma come
accentuazione della complessità di calcolo e ampliamento delle parti
di programma da conoscere. Noi riteniamo - che la prova debba avere
una sua finalità e coerenza interna, che a noi, questo anno in
particolare, è sfuggita, e che tale finalità debba essere resa nota
preventivamente ai candidati”.
Quel che ha lasciato perplessi i docenti, che hanno assunto il ruolo
di commissari interni agli esami di Stato, è stata la difficoltà
riscontrata dagli studenti più preparati di fronte alla traccia
proposta. “La cosa più grave - si legge nella lettera inviata al
Ministro - è stata quella di vedere gli studenti migliori disorientati
(la cosa si è verificata con percentuali tali che risulta evidente una
errata “taratura” dei temi proposti), a fronte di inviti alla
valorizzazione degli alunni più dotati”.
Le critiche dei 200 commissari non hanno tuttavia l’aria di chi vuole
fare polemica a tutti i costi, ma ad un certo punto si trasformano in
una costruttiva richiesta di dialogo con viale Trastevere: “è
necessario che il Ministero, nelle forme che si riterranno più
opportune, elabori e renda noto entro i primi mesi del prossimo anno
scolastico un elenco ufficiale chiaro e dettagliato di ciò che
nell'ambito dei programmi devono sapere e saper fare gli esaminandi,
in riferimento alla prova scritta dell'Esame di Stato”. Una richiesta
di cui il ministro Fioroni, che è stato sempre sensibile al dialogo
con gli addetti ai lavori sin dal primo giorno del suo mandato, terrà
sicuramente conto.