E sul Libano: «Costruire la pace, impegno a cui non possiamo sottrarci».

 Napolitano: «Priorità investire nella scuola».

Il presidente della Repubblica dà il via al nuovo anno scolastico.
E agli insegnanti: siete in prima linea nella lotta alle disuguaglianze

 Il Corriere della Sera del 18/9/2006

 

ROMA - «La pace è un valore che è nel cuore di tutti. Costruire la pace nella giustizia è un dovere e un impegno a cui non possiamo sottrarci». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine del suo intervento al Quirinale in occasione dell'avvio del nuovo anno scolastico, riprendendo l'appello rivoltogli nei giorni scorsi da una studentessa pugliese.

«INVESTIRE NELLA SCUOLA» - Il capo dello Stato ha incontrato come da tradizione il mondo della scuola e ha inaugurato ufficialmente la nuova stagione tra i banchi. «Investire nella scuola è una priorità per un Paese democratico e moderno, impegnato in Europa e aperto al mondo - ha detto il presidente -. La scuola è il primo luogo dove si possono contrastare le disuguaglianze di origine familiare e territoriale. Voi insegnanti siete in prima linea in questa battaglia».

«GUARDATE ALLA SCIENZA» - Agli studenti Napolitano ha consigliato di «guardare alla scienza con curiosità e tenacia», ricordando le statistiche europee che segnalano uno scarso interesse degli studenti italiani per le materie scientifiche e ha osservato che se l'Italia è andata avanti, si è distinta nel mondo, questo è dovuto non solo alle «capacità e intelligenze creative», ma anche agli studi scientifici, alla scienza «che ci ha permesso non solo di avanzare nella medicina, ma anche nell'esplorazione dello spazio e delle origini della vita». E adesso le nuove tecnologie dell'informatica consentono «di essere parte del patrimonio mondiale dei saperi».

«FATICA CHE RIPAGA» - Il presidente non si è fatto scrupolo di dare agli studenti anche dei consigli che possono sembrare banali, ma che considera importanti. «Studiare a volte è faticoso ma apre molte porte ed è importante per il vostro futuro», e lo è soprattutto, sottolinea, per quelli «con i quali la sorte è stata più avara: se non avete avuto la fortuna di nascere in una famiglia particolarmente ricca di mezzi o di cultura, la scuola può darvi una buona mano a recuperare». Un altro consiglio è di «pensare allo studio come a un dono molto importante a sè stessi, che nessuno potrà mai portare via». Lo studio, ha aggiunto, va affrontato con passione e con l'ambizione di «puntare in alto, che non significa necessariamente volere essere ricchi e famosi, ma realizzare nella vita qualcosa che ci renda soddisfatti di noi e utili agli altri». Infine, ricorda il Presidente, quel che si impara a scuola è un insieme di strumenti che aiutano a raggiungere meglio i propri obiettivi nella vita.