FINANZIARIA
Ancora in bianco il capitolo sanità e pensioni. Ma Sartor garantisce
gli interventi.
La previdenza non c'è, ma ci sarà.
Nella bozza solo tagli al Coni e riordino degli
enti pubblici
di Stefano Sansonetti e Alessandra Ricciardi, da
Italia Oggi del 17/9/2006
La legge finanziaria per il 2007, al momento, ha
la forma di una bozza con buona parte delle pagine in bianco. E non si
tratta certo di questioni di poco conto, se si considera che le pagine
lasciate vuote riguardano capitoli fondamentali come quelli delle
pensioni e della sanità, a cui è stato dedicato solo un titolo. La
bozza in circolazione, che si limita a pochi articoli, porta la data
dell'8 settembre.
Le poche cose messe nero su bianco, in sostanza,
riguardano risparmi di spesa per il Coni e per gli acquisti di beni e
servizi, l'istituzione delle ragionerie regionali al posto di quelle
provinciali, l'introduzione di una polizza assicurativa per i
fabbricati privati e il riordino degli enti pubblici. Che il grosso
sia ancora da fare, però, è stato confermato ieri il sottosegretario
al ministero dell'economia, Nicola Sartor, incaricato di seguire la
messa a punto della manovra. Durante un question time in commissione
bilancio della camera, Sartor ha assicurato che il governo rimane
fermo nell'intenzione di intervenire sui quattro grandi comparti di
spesa da sempre segnalati dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa:
amministrazioni pubbliche e pubblico impiego, sistema pansionistico,
sistema sanitario e finanzia decentrata.
Quanto alle singole misure che compaiono nel canovaccio attualmente
esistente, tanto per fare degli esempi, si prevede che il Coni possa
autofinanziarsi mediante sponsorizzazioni per un risparmio di 360
milioni nel 2007 e 350 nel 2008. Vengono poi soppresse le ragionerie
provinciali dello stato che saranno accorpate nelle nuove ragionerie
regionali o interregionali. Un articolo prevederebbe che i servizi di
supporto delle amministrazioni possano assorbire fino al 10% dei
dipendenti. Si tratta dei cosiddetti servizi di back office, che in
media oggi arrivano ad occupare circa il 40% del personale. La misura,
che dovrebbe produrre a regime un risparmio di 50 milioni di euro, è
accompagnata da una esternalizzazione di alcuni servizi. La notizia
degli interventi ha provocato una dura alzata di scudi dei sindacati.
Peraltro voci della funzione pubblica negano che allo studio del
ministro Luigi Nicolais ci siano misure di questa entità e di questa
natura. Le ipotesi sono molteplici, tra funzione pubblica e dicastero
del tesoro, la prossima settimana dovrebbe essere decisiva per fare
chiarezza sugli interventi da inserire e sopra tutto sui risparmi
attesi dal settore pubblico. La stima iniziale di 3 miliardi di euro
di minori spese, fatta da Padoa-Schioppa, potrebbe scendere a 2
miliardi, l'unico modo per evitare tagli radicali al personale della
pa e della scuola.
Intanto, comunque, i sindacati non ci stanno a sentire parlare di
stretta sul personale pubblico e di esternalizzazione. ´Il fatto che
ci siano anticipazioni sulla stampa, che escono presumibilmente dal
ministero del tesoro', ha detto il segretario confederale della Cgil,
Paolo Nerozzi, ´preoccupa. Non è ancora iniziato il confronto sulla
Finanziaria né sui contratti pubblici. Cosi' non si fa. La nostra
pazienza sta per finire'. ´Sarebbe un pessimo intervento', ha aggiunto
il segretario della Cgil funzione pubblica, Michele Gentile, ´che tra
l'altro non si capisce quali risparmi produrrebbe, a meno di sostenere
che si pensa a tagliare il personale'. ´L'esperienza dell'outsourcing
è già stato fatto, con esiti disastrosi', ha commentato Rino Tarelli,
segretario Cisl funzione pubblica. ´Mi pare che si stia ancora
cercando la quadra', commenta Antonio Foccillo, segretario confederale
della Uil
E tornando alle indiscrezioni, le amministrazioni dovranno provvedere
entro tre mesi dall'entrata in vigore della Finanziaria a emanare le
disposizioni normative e amministrative necessarie per rispettare il
parametro del 10% per i servizi di back office. In caso di
inadempienza, il presidente del consiglio, sentito il ministro per la
funzione pubblica , provvederà a emanare le disposizioni normative, il
segretario generale della presidenza del consiglio quelle
amministrative. Il limite massimo per l'attuazione dei processi
riorganizzativi viene dunque fissato in un anno dall'entrata in vigore
della Finanziaria. Previsto anche un meccanismo di monitoraggio. Gli
organi di controllo delle amministrazioni dovranno inviare, per il
primo biennio, una relazione annuale alla Corte dei Conti.