
Il giallo assunzioni a scuola:
saranno 150 mila.
Italia Oggi del 30/9/2006
Sembrava che nella notte tutto fosse andato a
posto. Ma quando ieri mattina il responsabile della pubblica
istruzione, Beppe Fioroni, al consiglio dei ministri ha cominciato a
sfogliare gli articoli della Finanziaria che riguardavano la scuola è
sbiancato. Nell'articolato distribuito figuravano tutti i tagli
proposti due giorni prima dal dicastero dell'economia e che avevano
fatto infuriare sindacati e parte della maggioranza: cattedre di
sostegno all'handicap ridotte, numero di alunni per classe innalzato,
assunzioni dei docenti precari per 80 mila unità e in quattro anni.
E anche le tabelle allegate con l'indicazione dei risparmi di spesa
attesi erano ferme a due giorni prima. Si tratta solo di una svista,
si sono affrettati a rispondere quelli del tesoro. Sospesa la riunione
(ufficialmente si è trattato di una ´pausa tecnica causa revisione
testi'), i tecnici dei due dicasteri hanno scritto ex novo le norme
frutto dell'accordo politico raggiunto in nottata. Sono così
rispuntate le 150 mila assunzioni a tempo indeterminato dei docenti
precari che saranno realizzate nei prossimi tre anni in base a nuove
graduatorie. Per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo ci
saranno invece 20 mila assunzioni. Riformato poi il sistema di
reclutamento dei dirigenti scolastici: avrà cadenza triennale sui
posti vuoti in organico.
Sul fronte del sostegno all'handicap, il ministero si impegna a un
maggior coordinamento con regioni e unità sanitarie locali per una
verifica più stringete sui requisiti per l'assegnazione dei docenti.
Ma niente innalzamento delle percentuali, così come invece prevedeva
la bozza di Tps.
E poi, così come anticipato da Italia Oggi martedì scorso, nella
Finanziaria entra, tra le misure di risparmio, la soppressione degli
Istituti di ricerca regionali (Irre) e dell'Indire (centro di
documentazione), le cui funzioni sono trasferite a una nuova agenzia
per lo sviluppo dell'autonomia scolastica. Il 50% del personale che
lavora in queste strutture dal prossimo anno tornerà a insegnare.
Riformato anche l'Invalsi, l'istituto nazionale di valutazione, i cui
vertici decadranno tutti dall'incarico dal momento dell'entrata in
vigore della legge.
Docenti recuperati alle classi (circa 7 mila) anche sul fronte
dell'insegnamento dell'inglese alle elementari: non ci saranno più
docenti specialisti, saranno gli tessi maestri a doversi
specializzare, attraverso corsi di formazione full immersion, per
insegnare la lingua straniera. Usciranno invece definitivamente dagli
organici della scuola i circa 6 mila docenti inidonei per motivi di
salute: saranno riassorbiti presso altre amministrazioni. In futuro,
una ulteriore riduzione degli organici è legata ai risultati della
revisione, e riduzione, dei carichi orari settimanali delle lezioni.
Rientra tra le misure di risparmio l'intervento sui controlli dei
bilanci delle scuola: saranno svolti non più da tre ma da un solo
revisore dei conti, scelto non più a livello nazionale ma tra i
dipendenti con sede di servizio nella stessa provincia in cui ha sede
l'istituzione scolastica. Attesa una minore spesa del 95%. Riformato,
poi, il bilancio dello stesso ministero: ci saranno solo due capitoli
di spesa e i finanziamenti alle scuole saranno trasferiti direttamente
senza passaggi a livello regionale e provinciale. Il fondo per la
gestione delle scuole è accresciuto di 100 milioni di euro.
La Finanziaria si occupa anche della sicurezza dell'edilizia
scolastica e stanzia 30 milioni di euro. Le regioni potranno fissare
un nuovo termine per completare gli adeguamenti, che interessano circa
la metà degli edifici scolastici, e che comunque devono essere
ultimati entro il 31 dicembre 2009.
Spunta in Finanziaria anche la riforma dell'obbligo scolastico:
l'istruzione dovrà essere impartita per almeno dieci anni. A partire
dal prossimo anno, dunque, tutti a scuola fino a 16 anni, con
l'obiettivo di conseguire un diploma o una qualifica professionale
presso un ente accreditato. Per i bambini da 0 a 6 anni saranno
sperimentati nuovi percorsi pedagogici di accompagnamento, i
collaborazione con gli enti locali.
