Assunzioni 'taroccate':
servono soluzioni radicali.
da
Tuttoscuola, 29 ottobre 2006
Con un centinaio di rinvii a giudizio e
quattro patteggiamenti si è conclusa la prima fase dell’inchiesta
condotta dalla Procura di Roma riguardante l’assunzione di personale
ATA in una quarantina di scuole romane. Personale che era stato
assunto sulla base della posizione occupata nelle graduatorie, ma che
aveva raggiunto tale posizione solo grazie alla presentazione di
documenti falsi, preceduti – presumibilmente – da autocertificazioni
altrettanto fasulle.
La vicenda era nota da tempo, e riguarda un arco di tempo di una
decina d’anni, tra il 1991 e il 2002, quando il CSA di Roma, dopo una
serie di segnalazioni, aveva deciso di rivolgersi alla magistratura.
Si è così scoperto che molti titoli di studio e attestati di servizio
erano stati falsificati, ma che chi li aveva presentati era stato poi
nominato, a scapito di chi aveva agito correttamente.
Non sappiamo quanto il fenomeno sia diffuso, anche se abbiamo ragione
di ritenere che esso non sia limitato alla provincia di Roma, come non
sappiamo se e quanto le autocertificazioni influiscano, per esempio,
sulle graduatorie di istituto per le supplenze, e se i controlli sulla
documentazione siano stati sempre e ovunque rigorosi.
Ciò che sappiamo è che fin che durerà l’attuale rigido meccanismo
delle graduatorie (vale anche per i docenti) le scuole dovranno
accontentarsi di ciò che passa il convento degli USR e dei CSA, senza
alcuna possibilità di valutare e scegliere il personale. E se il
personale è "taroccato" al danno si aggiunge la beffa.