Dal Parlamento
Finanziaria, salta la clausola di salvaguardia.
Tuttoscuola,
19 ottobre 2006
La Commissione Cultura della Camera sta
procedendo all’esame degli articoli (dal 65 al 68) del disegno di
legge sulla Finanziaria relativi alla scuola.
Dopo la presentazione di numerosi emendamenti, è cominciata in sede
referente la discussione, particolarmente accesa attorno alla
cosiddetta clausola di salvaguardia che prevede un intervento
obbligato di riduzione del bilancio del ministero della Pubblica
Istruzione nel caso non si realizzino i risparmi di spesa previsti per
l’istruzione.
Il comma 15 dell’art. 66 prevede che "Dall’attuazione del presente
articolo devono conseguire economie di spesa per un importo
complessivo non inferiore a euro 448,20 milioni per l’anno 2007, a
euro 1.324,50 milioni per l’anno 2008 e a euro 1.402,20 milioni a
decorrere dall’anno 2009."
E la norma di salvaguardia dell’art. 67 dispone che "Al fine di
garantire l’effettivo conseguimento degli obiettivi di risparmio ....
in caso di accertamento di minori economie, si provvede ... a ridurre
le dotazioni complessive di bilancio del Ministero della pubblica
istruzione, ad eccezione di quelle relative alle competenze spettanti
al personale della scuola, in materia lineare, fino a concorrenza
degli importi indicati dal comma 15 del predetto articolo."
I deputati Sasso (DS) e Folena (RC), rispettivamente relatore di
maggioranza e presidente della Commissione, hanno presentato un
emendamento per la soppressione della clausola di salvaguardia per
l’istruzione.
E la Commissione ha approvato l’emendamento.
In questo modo le riduzioni di organico, e i risparmi della spesa per
l’istruzione diventano impegni previsionali, anziché rigidi
adempimenti.