Due petizioni al ministro Mussi e al premier Romano Prodi promosse dai
docenti
di gran parte degli atenei italiani. In calce anche i nomi di numerosi
presidi di facoltà
Università, Napoli guida la protesta
quattromila firme contro la Finanziaria.
la Repubblica del
26/10/2006
NAPOLI - Parte da Napoli la protesta dell'Università italiana contro
la Finanziaria. Sono state inviate al premier, Romano Prodi, e al
ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, due petizioni,
promosse da alcuni docenti dell'Università di Napoli Federico II.
In calce la firma di oltre quattromila docenti universitari di ogni
grado di molti atenei italiani, compresi numerosi presidi di facoltà,
direttori di dipartimento, presidenti di corsi di laurea, membri del
Consiglio nazionale universitario. I documenti sono stati appoggiati
anche da alcuni Consigli di Facoltà e dal Senato Accademico della
Federico II.
Nei due appelli si chiede al governo di modificare quegli articoli
della Finanziaria che prevedono un taglio alle risorse per la ricerca
e l'università e che decurtano gli stipendi di ricercatori, associati
e ordinari, rimandando a un secondo tempo i provvedimenti di riforma
del settore. "La riduzione stipendiale - ha dichiarato Guido Trombetti,
presidente della Conferenza dei rettori italiani - costituisce una
modifica dello stato giuridico ingiusta e punitiva".
"La politica dei due tempi - rileva Giovanni Miano, ordinario di
Ingegneria a Napoli e promotore di uno dei due appelli - ci preoccupa
fortemente, perchè rimanda a un futuro indeterminato quel che poteva e
doveva essere fatto subito". "Questi miopi provvedimenti su ricerca e
università - aggiunge Paolo Macry, ordinario di Storia Contemporanea
della Federico II e autore del secondo appello - tradiscono una grave
incomprensione politica che contrasta clamorosamente con il coraggioso
impegno di altri paesi europei nel settore".