Manovra da 33,4 miliardi. Prodi: "Grande
redistribuzione delle risorse"
L'opposizione: "E' macelleria sociale". E minaccia di scendere in
piazza
Fisco, tornano le cinque aliquote.
"Equità e sviluppo" nella Finanziaria.
la Repubblica dell'1/10/2006
ROMA
- Per Prodi è una manovra "che punta sulla crescita e sull'equità",
per l'opposizione, che minaccia manifestazioni di piazza, è "pura
macelleria sociale". La Finanziaria da 33,4 miliardi con la
riformulazione della curva fiscale (si torna a 5 aliquote e si paga il
43% oltre i 75.00 euro), la riduzione del cuneo in due tranche nel
2007, i ticket per le visite "inutili" al pronto soccorso e i Tfr che
passano in parte dalle casse delle aziende a quelle dell'Inps,
comunque, è pronta. Il Consiglio dei ministri l'ha approvata con
l'accordo di tutte le componenti della maggioranza. Dall'Udeur ai
Verdi, da Rifondazione allo Sdi, alla fine tutti i partiti della
coalizione hanno trovato più elementi positivi che negativi nella
manovra preparata dal ministro Tommaso Padoa Schioppa e largamente
modificata (ma non nei suoi capisaldi e nelle cifre di sintesi)
durante l'ultima, frenetica settimana.
Il premier ha parlato della "più grande redistribuzione di risorse mai
fatta da un governo: i poveri - ha spiegato - diventeranno un po' meno
poveri. Il contrario di quello che stava accadendo. Aiuteremo chi ha
meno". Padoa Schioppa l'ha spiegata, più tecnicamente, così: "Abbiamo
puntato su tre obiettivi: portare i conti dello Stato fuori dalla zona
di pericolo, ridistribuire risorse e aprire una prospettiva di
sviluppo. Le mani nelle tasche degli italiani? Non è vero: c'è una
redistribuzione. Ma la gran parte la faremo con la lotta all'evasione
e questo non è mettere le mani nelle tasche dei cittadini".
Di tutt'altro avviso l'opposizione. Fini ha definito la manovra
"classista e ideologica". "Chiederò agli alleati del centrodestra - ha
aggiunto - di organizzare una grande manifestazione popolare. Questi
hanno cercato di colpire i nemici di classe". Casini punta
l'attenzione sul problema dei ceti medi: "Hanno scelto di colpire ceti
medi e imprese. Ma il peggio sarà la seconda Finanziaria, quella che
dovranno fare comuni ed enti locali per non fallire. E quella sarà
ancora più dura".
Ma veniamo ai contenuti della manovra delineata da un documento di un
centinaio di pagine.
MILIARDI:
La manovra muove, complessivamente, 33,4 miliardi. Così distribuiti:
11,9 da riduzioni nel Sistema Stato, 4,6 dagli Enti Locali, 3 miliardi
dalla Sanità e 4 di entrate tributarie. Serviranno, in parte (14-15)
per il risanamento dei conti pubblici e in parte (18-19) per la
ridistribuzione delle risorse e lo sviluppo. In questo modo il
rapporto deficit/pil dovrebbe scendere al 2,8% e rientrare così nei
parametri di Maastricht così come richiesto dalla Ue. Ed è per questo
obiettivo che si è battuto fino all'ultimo Padoa Schioppa con il pieno
appoggio di Prodi.
FISCO:
Salta l'impianto costruito da Tremonti: le aliquote tornano ad essere
5. La "no tax area" sale a 7.500 euro per i pensionati, a 8.000 per i
lavori dipendenti e a 4.800 per gli autonomi. Ed ecco le nuove
aliquote: fino a 15.000 euro, 23% (invariata); da 15 mila a 28 mila,
27% (era al 33%); da 28 mila a 55 mila, 38% (era al 39%); da 55 mila a
75.000, 41% (questo scaglione era stato cancellato da Tremonti); oltre
i 75.000 (non 70.000 come detto in un primo tempo), 43%. Alla fine,
questa è stata la mediazione raggiunta con Visco dopo le proteste di
Mastella. Secondo il governo, il 70% dei contribuenti pagherà meno
tasse, gli altri subiranno aggravi "di poche centinaia di euro
all'anno".
Confermata la tassazione al 20% delle rendite finanziarie.
Diminuzione, dunque per i conti correnti (oggi tassati al 27%) ed
equiparazione europea per tutti i tipi di investimenti finanziari
(azioni, obbligazioni, titoli di Stato di nuova emissione).
SOSTEGNO ALLE
FAMIGLIE:
Le deduzioni per carichi familiari vengono trasformate in detrazioni
d'imposta uguali per tutti e aumentate in misura consistente; gli
assegni al nucleo familiare per i dipendenti e i parasubordinati
vengono aumentati e riformati in modo da eliminare gli attuali
scaglioni. Per i lavoratori dipendenti e parasubordinati, si avrà così
rispetto a oggi un aumento di 250 euro all'anno in media per ogni
figlio minore a carico; l'assegno familiare, combinato con la
detrazione, raggiungerà per i redditi bassi (14.000 euro) i 2.400 euro
annui per i minori di 3 anni e i 2.300 euro per i figli tra 3 e 18
anni.
CUNEO FISCALE:
La riduzione degli oneri fiscali per aziende e lavoratori vale circa 9
miliardi (60% alle imprese, 40% ai dipendenti), ma nel 2007 verrà
divisa in due tranche: la prima a febbraio e la seconda a luglio. Dal
2008 andrà a regime.
SANITA':
Il sistema sanitario italiano dovrà funzionare con 97 miliardi di
euro, 3 in meno del previsto. Per questo verranno introdotti dei
ticket in cifra fissa (23 euro per le visite e 18 per gli esami
clinici) nei casi di chi si reca al pronto soccorso in "codice
bianco", cioè senza palese urgenza. Esclusi, comunque, da tutti i
ticket, gli esenti. Le regioni che non riusciranno a stare nelle loro
quote saranno costrette a introdurre ticket anche sui medicinali.
CATASTO:
Dal 2007 il catasto passerà ai Comuni con evidenti vantaggi per le
finanze locali già verificato nelle prime sperimentazioni. Gli enti
locali potranno, se lo riterranno necessario, aumentare l'Ici dello
0,5%.
PENSIONI E TFR:
Di interventi sulla previdenza (abolizione dello scalone 2008, nuovi
parametri legati all'età media ecc.) si riparlerà l'anno prossimo. Il
rinvio della questione è stato deciso con i sindacati. L'unico
risparmio in materia (2 miliardi) si farà con la chiusura di una delle
quattro "finestre" annuali di pensionamento. Resta il contributo di
solidarietà per le pensioni di lusso.
Viene rilanciata la riforma del Tfr definita dall'ex ministro Maroni e
affossata da Berlusconi. Entrerà in vigore dalla metà dell'anno
prossimo. A quel momento, i dipendenti dovranno decidere che fare
delle loro liquidazioni (Inps, fondi pensione ecc.). La novità che ha
fatto arrabbiare le imprese è che il 65% dei Tfr maturati da
lavoratori che non sceglieranno di versarli ai fondi pensione dovrà
essere versato all'Inps e non resterà nelle casse delle imprese.
AMBIENTE:
I Verdi hanno molto protestato, ma si sono accordati davanti alla
tassa sui Suv accompagnata dal taglio della tassa di circolazione per
le auto "euro 4". Soprattutto, è stato importante lo spostamento dei
fondi dal Ponte sullo Stretto a interventi ambientali sul territorio.
INDENNITA'
MINISTRI:
Il premier e i ministri si sono ridotti del 30% le loro indennità. Dal
punto di vista dell'incidenza generale è poca cosa, ma Prodi ha
sottolineato il valore del "segnale".