FINANZIARIA
La maggioranza blocca il governo sulla revisione del reclutamento dei
docenti.
Graduatorie a vita per assumere.
Saranno utilizzate anche dopo il 2010 per
coprire le cattedre
Italia Oggi del
31/10/2006
La maggioranza blinda le graduatorie permanenti.
Le attuali liste in cui sono iscritti i docenti precari della scuola
devono restare in vita fino alla copertura di tutti i posti vacanti e
disponibili. Anche dopo il 2010/2011.
A (tentare di) mandare in soffitta i sogni riformisti del ministro
dell'istruzione, Beppe Fioroni, è un emendamento alla Finanziaria
firmato da tutti gli esponenti di maggioranza seduti in commissione
istruzione alla camera.
L'emendamento risulta tra i segnalati, ossia tra quelle disposizioni
sulle quali si concentreranno i lavori della commissione bilancio la
prossima settimana.
Di fronte alla messe di richieste di modifica, circa 2 mila,
l'emendamento 66.151 (firmatari: Sasso, De Simone, Ghizzoni, Folena,
Benzoni, Chiaromonte, Colasio, De Biasi, Froner, Giulietti, Latteri,
Rusconi, Sircana, Tessitore, Tocci, Volponi) parte dunque in pole
position.
La proposta riformula il comma 1, lettera c) dell'articolo 66.
In prima battuta, prevede che le assunzioni degli insegnanti, da farsi
attraverso le graduatorie a oggi esistenti, siano realizzate non su
150 mila cattedre, come ora recita la norma, ma ´per almeno 150 mila
unità e comunque fino alla copertura di tutti i posti vacanti e
disponibili'.
Tutto il resto è cassato. Tutto il resto, del comma 1, lettera c)
dell'articolo 66, è la riforma del sistema di reclutamento.
Per sbrogliare la tela di Penelope del precariato, l'attuale articolo
prevede che ´a seguito della piena attuazione del piano triennale per
le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente, a decorrere
dall'anno scolastico 2010/11, le graduatorie permanenti... cessano di
avere efficacia ai fini dell'accesso ai ruoli nella misura del 50% dei
posti a tal fine annualmente assegnabili'.
E che ´con decreto del ministro della pubblica istruzione... è
successivamente disciplinata la valutazione dei titoli e dei servizi
dei docenti inclusi nelle predette graduatorie dei futuri concorsi per
titoli ed esami'.
Anche l'emendamento di maggioranza all'articolo 66 cancella il
reclutamento previsto dalla riforma Moratti (commi 1 e 2 dell'articolo
5 della legge n. 53/2003).
Ma non indica i nuovi criteri né dà un potere di innovazione diretto
al ministero, si limita ad assegnare al ministro 18 mesi di tempo,
dall'entrata in vigore della Finanziaria, per presentare una relazione
alle competenti commissioni parlamentari sullo stato dell'arte ´anche
al fine di individuare nuove modalità di formazione e abilitazione e
di innovare e aggiornare gli attuali sistemi di reclutamento del
personale docente'.
A Fioroni, dunque, resterebbe un ruolo di mero proponente sul da farsi
e non più normativo. Una sterzata di 180° gradi rispetto all'attuale
tenore della Finanziaria, che delegificava le assunzioni nella scuola
e la riduceva al ruolo di regolamento ministeriale.