I calcoli della Finanziaria che il governo sta portando
in Parlamento
In tre anni sull'Istruzione risparmi previsti per 4 miliardi. I
sindacati: "Così non va"
Cura dimagrante per la scuola
nella manovra 50mila posti in meno
Salvo Intravaia, la Repubblica del
16/10/2006
La
Finanziaria che Tommaso Padoa Schioppa porta in Parlamento nelle
prossime ore prevede il taglio di 50 mila posti nella scuola. Poco
meno di 42 mila cattedre e poco più di 8 mila posti di personale Ata
(amministrativi, tecnici e ausiliari), il tutto in appena tre anni. E,
così, l'entusiasmo iniziale per le 150 mila immissioni in ruolo
annunciate dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni,
comincia smorzarsi. Questa volta i dati provengono dalla fonte più
attendibile che possa esistere: la relazione tecnica che accompagna il
disegno di legge per la manovra finanziaria 2007. Per realizzare
cospicui risparmi il ministero dell'Economia ha percorso diverse
strade.
Innalzamento rapporto alunni
classi. E' una delle manovre
più pesanti per la scuola, sia dal punto di vista didattico sia per
l'impatto sul personale. Secondo l'articolo 66 dell'attuale disegno di
legge, in un anno, il rapporto dovrà crescere di 0,4 alunni per
classe. I segmenti più penalizzati saranno quelli della scuola
dell'infanzia, che passerà a quasi 23 bambini per aula, e la scuola
superiore che dovrà sopportare un incremento di 0,6 alunni per classe.
Nelle prime classi delle scuole secondarie di secondo grado - in
parecchi casi già quest'anno con oltre 30 alunni - la situazione
potrebbe farsi esplosiva, anche perché occorrerà fare spazio a circa
30 mila new entry per l'elevamento dell'obbligo scolastico a 16 anni.
Il governo, incrementando il numero di alunni per classe, conta di
tagliare più di 26 mila posti: 19 mila cattedre e 7 mila posti di
bidello e personale di segreteria.
Meno bocciature.
Per risparmiare qualche 'spicciolo' il governo vuole intervenire sul
numero di ripententi nelle prime e seconde classi della scuola
superiore. Basterà ridurre il numero di bocciati del 10 per cento
rispetto all'attuale livello, pari a 185 mila studenti bocciati
l'anno. Una operazione che porterà un risparmio di 3 mila e 600 posti
di insegnante e mille di Ata.
Riduzione delle ore di
lezione nei Professionali.
Si tratta ancora di un intervento sulla dispersione scolastica. E'
proprio nel biennio degli istituti professionali che si registra il
maggiore tasso di bocciati. La riduzione da 40 a 36 ore di lezione
potrebbe rendere meno pesante gli studi e ridurre gli insuccessi
scolastici. Intanto, l'operazione consentirà di tagliare circa 1.200
classi e di conseguenza 2.656 posti per altrettanti professori.
Insegnanti specialisti di
Inglese nella scuola primaria.
Attualmente circa 12 mila insegnanti (specialisti) insegnano
esclusivamente Inglese ai bambini della ex scuola elementare. Il resto
delle lezioni di Inglese è svolto dalle stesse maestre (specializzate)
che hanno ottenuto la specializzazione durante gli ultimi concorsi a
cattedre, ma restano in cattedra tantissime insegnanti curricolari che
non possono insegnare la lingua straniera per mancanza di
specializzazione. E' proprio su queste ultime che il ministero punta
per tagliare 12 posti in due anni. Basta fare specializzare,
attraverso degli appositi corsi di formazione, e allo stesso tempo
avere 12 mila maestre da impiegare al posto dei supplenti.
Docenti soprannumerari.
La riconversione di 4.617 docenti tecnicamente 'in sovrannumero', che
non insegnano perché senza cattedra ma che vengono pagati lo stesso,
consentirà di risparmiare su un equivalente numero di supplenti
annuali. Saranno, dopo un periodo di formazione e aggiornamento,
utilizzati per coprire posti di sostegno o insegnare altre materie.
I risparmi.
In poco più di tre anni, entro il 2010, con tutte le manovre in
cantiere conta di risparmiare qualcosa come 4 miliardi e mezzo di
euro. Una consistente fetta deriverà anche dalle 150 mila immissioni
in ruolo 'promesse' ai precari. Svecchiare la classe docente
attraverso l'assunzione di insegnanti più giovani in luogo di quelli
che vanno in pensione determina un risparmio per il fatto che lo Stato
pagherà stipendi più bassi.
Le immissioni in ruolo.
A questo punto non è detto che in tre anni il ministero della Pubblica
istruzione riuscirà a immettere in ruolo 150 mila insegnanti. Il
governo per il 2007, 2008 e 2009 ha previsto il pensionamento
rispettivamente di 23 mila, 24 mila e 27 mila insegnanti e
considerando anche gli attuali 42 mila posti vacanti si arriverebbero
116 mila cattedre, cui occorre togliere le 42 mila che in governo
intende tagliare. Per un totale di 74 mila posti disponibili per le
immissioni in ruolo. Del resto la concreta possibilità di assumere in
tre anni 150 insegnanti, spiega la Finanziaria, è "da verificare
annualmente, di intesa col ministero dell'Economia e delle finanze".
I sindacati.
"Il giudizio sui tagli previsti in Finanziaria è decisamente negativo"
commenta Massimo Di Menna, leader della Uil scuola. "E francamente
alcune misure, come quella relativa alla modifica dell'orario
scolastico dei Professionali, mi sembrano anche di difficile
attuazione entro il 2007". Secondo il segretario generale della Uil
scuola 'occorre un confronto più proficuo e sereno per migliorare il
sistema di istruzione e formazione del Paese'. "E' sempre la stessa
storia, i tecnici del ministero dell'Economia pensano di ridurre la
spesa pubblica tagliando sul personale della scuola. Prevedo che su
questi temi ci sarà un confronto vivace che potrebbe portare alla
mobilitazione della categoria".