Sui numeri si può transigere. Raffaele Ruggiero da Scuolanostra, 21/11/2006
A volte, nella vita, capita di sembrare blasfemi. Il problema è che, se in quei casi non lo si fa, si rischia di fare più danni di quanti se ne farebbero a non esserlo. Ed è per questo motivo che lancio un messaggio politico difficile da lanciare e di un certo peso ma, in questo momento, fondamentale. Ci sono certi slogan che sembrano vuoti di senso, se non supportati da una verifica delle condizioni di base. Sono quasi doverosi da parte di una qualunque organizzazione sindacale o di partiti politici che hanno una certa storia alle spalle ma difficilmente producono effetti commisurati alla richiesta. E' il caso di "Assunzioni su tutti i posti vacanti!". Guai a non dirlo, certo. Vorrei anche vedere. Ma, ormai, da quando ho capito come vanno le cose nel mondo - in Italia, poi... - vado anche ripetendo che non ci si deve preoccupare solo di "quanti" vengono assunti ma anche di "chi" viene assunto. E lo dico anche a rischio di perdere qualche amicizia. Così come rischio adesso di venire stigmatizzato. Ma bisogna avere coraggio. Su tutte queste questioni, però, bisognerà tornare, con intelligenza, tra quindici giorni. Adesso abbiamo un'emergenza. E io la penso come la penso. Ed ecco come la penso. Per quanto mi riguarda le 150.000 assunzioni, anche nell'improbabile ipotesi che venissero attuate, non risolverebbero il problema di tutti i precari in servizio. E questo per i motivi che ho precisato già quaranta giorni fa nell'Appello che ha inaugurato questo sito. Le Graduatorie Permanenti, invece, il problema lo risolvono! Se non tutto almeno ne risolvono per la maggior parte. Danno una prospettiva. Salvaguardano – più che speranze – certezze. Oggi dobbiamo necessariamente togliere la principale argomentazione politica a Padoa Schioppa per il "Niet!" e a Fioroni per il "Da!" Pertanto invito Pietro Folena, Alba Sasso, De Simone, che maggiormente in questi giorni ci hanno seguito, i loro partiti e tutti coloro che hanno a cuore la questione dei precari storici, nonché le stesse forze sindacali a non considerare prioritario il numero delle assunzioni.
Se invece di 150.000 saranno 148.000 nessun
precario si suiciderà. Se le GP, invece, vengono buttate nel cestino -
insieme alla vita di chi ci ha campato finora - è ragionevole pensare
che a qualcuno salti la scilinguagnola e può succedere di tutto. Sui numeri ragioneremo poi. Personalmente se passo di ruolo un anno dopo non piangerò. Se mi tolgono le GP, al contrario, farò di certo una fine indegna del modo in cui ho servito lo Stato in questi anni. Un modo in cui lo Stato stesso, e chi lo rappresenta oggi, non hanno il diritto di trattarmi. Questo chiedo, con coraggio e fermezza, un po' blasfemi, ai parlamentari! Questo va chiesto, adesso, per il futuro nostro e dei nostri figli. E ci metto la firma, come al solito...
Mettiamocela in tanti.
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