Relazione annuale della Crui sullo stato attuale..

Università a rischio Servono più fondi.

Su graduatorie, istituti privati e risparmi si deciderà oggi

Benedetta P. Pacelli, Italia Oggi del 10/11/2006

 

´Più risorse per salvare l'università dal collasso'. Non fa giri di parole il presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, Guido Trombetti, alla presentazione della relazione annuale sullo stato delle università, a cui ha partecipato anche il ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi.

La situazione per il paese, ha sottolineato Trombetti, è a ´un passo dal tracollo e le misure di assoluta cecità, come il tagliaspese conseguente al decreto Bersani, l'ammontare del Ffo, la penuria di investimenti in edilizia, non lasciano presagire un futuro roseo. Il presidente della Crui ha tracciato un primo bilancio della riforma, targata Letizia Moratti, avviata dall'accademico 2001-2002. Prima della riforma gli immatricolati erano il 70% dei diplomati della scuola media superiore, mentre nell'anno accademico 2004-2005 sono invece saliti al 76,8%. E se nello stesso tempo il numero dei laureati è aumentato passando da circa 161 mila nel 2000 a oltre 300 mila nel 2005, non tutto ha funzionato come avrebbe dovuto.

Due dati in particolare: la maggior parte dei laureati di primo livello, in alcuni casi arriva direttamente a percentuali del 95%, prosegue gli studi. Ma se il primo livello è stato pensato come un corso di studi destinato ad anticipare i tempi dell'inserimento nel mondo del lavoro, questo obiettivo non è stato raggiunto. C'è poi il problema del tasso di abbandono degli studenti nel passaggio dal primo al secondo anno. Si è ridotto ma di poco. Era del 21,4% degli immatricolati nell'anno accademico 1999-2000. È del 20,8 nel 2003-2004. E poi il 3+2 ha fatto nascere troppi corsi di laurea: prima della riforma erano 2.444 ora sono 5.434.

A fronte di questi dati questa la cura proposta dalla conferenza dei rettori: riequilibrare i curricula formativi nell'ottica della semplicità e della qualità migliorare il rapporto tra didattica e ricerca e fare ogni sforzo per non perdere l'occasione di una revisione della nostra offerta formativa. Ovviamente il tutto è possibile solo con un aumento di risorse. E sul tema dei finanziamenti è tornato ancora una volta anche il ministro dell'università Fabio Mussi definendo quello del taglio ai consumi intermedi delle università un errore enorme.

Dal fronte universitario sempre nella giornata di ieri alcune novità: il Cun e il Cnsu hanno dato parere positivo sui decreti sulle classi di laurea ritirati da Mussi. Ora la parola andrà alle competenti commissioni parlamentari