Un altro dato nell'allarme criminalità arriva
dal Ministero: sono il triplo di Roma
Solo una parte "ritirati" dalle famiglie, e non sempre per cambiare
scuola
Napoli, ogni anno dalle aule
"scompaiono" 10mila ragazzini.
Salvo Intravaia, la Repubblica dell'1/11/2006
Ogni
anno, in provincia di Napoli, quasi diecimila studenti abbandonano le
aule scolastiche. I "desaparecidos" della scuola pubblica napoletana
sono ragazzini delle medie, e soprattutto dei primi due anni della
scuola secondaria di secondo grado, che nel bel mezzo dell'anno
scolastico decidono che la loro carriera scolastica può considerarsi
conclusa.
La maggior parte di loro prende la strada del lavoro, spesso precario
e in nero, utile però a racimolare qualche decina di euro da tenere in
tasca per sentirsi 'grandi'. Altri incappano nelle maglie della
microcriminalità e diventano corrieri della droga o il braccio di una
piccola manovalanza del crimine. Solo una piccola parte chiede 'asilo'
alle scuole private.
Il ministero della Pubblica istruzione li censisce tra coloro che,
iscritti regolarmente a scuola, non vengono poi valutati agli scrutini
finali per due ordini di motivi: interruzioni della frequenza
'formalizzate' dalla famiglia e interruzioni 'non formalizzate'. Di
questi ultimi la scuola perde ogni traccia e nessuno sa quale strada
abbiano preso.
I dati.
Il numero di interruzioni della frequenza scolastica che riguardano la
provincia di Napoli sono impressionanti, soprattutto se confrontati
con quelli di altre grandi province italiane. I dati si riferiscono
all'anno scolastico 2004/2005, l'ultimo di cui si è a conoscenza. In
tutto sono 9.042 gli adolescenti delle scuole di Napoli e provincia
che i professori non hanno potuto valutare a fine anno. Di questi, ben
2.706 figurano fra coloro che hanno interrotto il rapporto con la
scuola senza spiegare il perché a nessuno.
Questi numeri acquistano ancora valore più se vengono messi a
confronto con quelli di altre grandi province italiane. In quella di
Milano, si contano in totale 3.708 ragazzini che gettano la spugna, in
provincia di Roma sono 4.451 e a Palermo 3.758.
Ma il dato che salta all'occhio è quello relativo degli abbandoni alla
scuola media. In provincia di Napoli sfiorano le 2 mila unità, contro
- ad esempio - i 525 di Roma.
La dispersione scolastica.
I cosiddetti abbandoni costituiscono forse la voce più preoccupante
della dispersione scolastica che contabilizza anche coloro che vengono
bocciati e gli evasori: i ragazzini che avrebbero dovuto frequentare
le lezioni e a scuola non si sono mai presentati. Chi abbandona
difficilmente ritorna a scuola e allunga la schiera di coloro che,
senza un titolo di studio, contribuiranno a fare precipitare in basso
nelle classifiche internazionali l'Italia. Ma, soprattutto, resta in
balia di un destino non sempre sicuro.
In sole otto province italiane (Napoli, Palermo, Milano, Roma,
Firenze, Genova e Bari) si contano oltre 30 mila abbandoni l'anno e
nel totale delle 103 province se ne possono stimare qualcosa come 150
mila. Un numero che tradotto in cifre manda in fumo circa 2 miliardi
di euro l'anno: il 5 per cento dell'intero bilancio del ministero
della Pubblica istruzione che si aggira attorno ai 40 miliardi.