Annuncio del governo: quasi duecento milioni per nuove assunzioni
Rita Levi Montalcini: "Se le cose stanno così voterò la manovra"

Piano straordinario per atenei e ricerca.
Ma Mussi attacca: "Soldi già previsti".

Il ministro: "Resta la questione del taglio del 20% dei consumi intermedi"

 la Repubblica del 12/11/2006

 

ROMA - I soldi ci sono, anzi no. O, almeno, non del tutto. Un emendamento del governo alla Finanziaria predispone fondi per quasi 200 milioni per le assunzioni negli atenei e negli enti di ricerca. E Rita Levi Montalcini, senatrice a vita, ritira la sua minaccia di non votare la manovra. Ma il ministro Mussi, in serata, gela le aspettative di una definitiva soluzione del problema univeristà e ricerca: "Erano cosa nota, è ancora aperta la questione del taglio del 20 per cento".

Università ed Enti di ricerca. Nelle Università e negli Enti di Ricerca si dà il via a un piano straordinario di assunzioni e saranno anche fissati criteri per le valutazioni che terranno conto dei titoli conseguiti e delle attività svolte. E' quanto prevede un emendamento alla Legge Finanziaria presentato dal governo che stanzia, nel prossimo triennio, complessivamente 177,5 milioni: 140 milioni per le assunzione nelle università e 37,5 milioni per quelle di ricercatori in enti di ricerca. L' emendamento cambia anche le norme relative al turn over nelle università: per il 2007 c'è un paletto al 90% e le ulteriori assunzioni (pari al 10%) che potranno essere autorizzate dal governo.

In attesa della riforma dello stato giuridico dei ricercatori - è scritto nell' emendamento - il ministro dell' Università, sentite le rappresentanze degli atenei, avvia un reclutamento straordinario di ricercatori, con "criteri di valutazione dei titoli didattici e dell' attività di ricerca, garantendo celerità, trasparenza e allineamento agli standard internazionali". Anche per i ricercatori degli enti di ricerca pubblici ci sarà un bando di concorso straordinario che valuterà "i pregressi rapporti di lavoro, i titoli scientifici e l' attività di ricerca svolta". E' inoltre prevista una deroga alle assunzioni a tempo: se il ricercatore ha già un contratto temporaneo, ma ha già vinto un concorso per l' assunzione dal 2008, potrà vedersi rinnovare nel 2007 il contratto a tempo.

Fuga dei cervelli. Il governo stanzia 20 milioni di euro nel 2007 e 30 nel 2008 per la "stabilizzazione di ricercatori, tecnologi e personale impiegato in attività di ricerca" nonchè all' assunzione di coloro che hanno già vinto un concorso. E' un emendamento del governo a prevedere la costituzione di un apposito fondo contro la "fuga dei cervelli" ma anche dei precari che lavorano negli enti di ricerca.

La reazione della Montalcini. E, a caldo, arriva il commento di Rita Levi Montalcini che con la sua clamorosa dichiarazione aveva dato voce alla protesta del mondo della scienza: "Molto bene, se è davvero così ritiro la minaccia di non votare la legge Finanziaria". Montalcini ha comunque precisato di voler acquisire maggiori informazioni prima di dare un giudizio definitivo. "Se è come spero - ha detto il Nobel - sarei molto contenta e ritirerei la minaccia di non votare la manovra. Si tratterebbe di una svolta. In questo modo - ha aggiunto - si dà speranza alle nuove generazioni".


Rita Levi Montalcini


Montalcini ha anche espresso soddisfazione per l'intenzione di fissare, per le assunzioni dei ricercatori, criteri per le valutazioni che terranno conto dei titoli conseguiti e delle attività svolte: "E' molto importante - ha detto - perché bisogna assumere in base al merito e non all'appartenenza a gruppi di potere".

Mussi rilancia. "Non ci sono soldi aggiuntivi per l'Università e la Ricerca, dal momento che la somma di 177 mln di euro era già prevista", afferma il ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi. Nessun investimento aggiuntivo, dunque, ha precisato il ministro, sottolineando che "i 177 milioni di euro previsti dall'emendamento del governo si compongono dei 140 per il Piano straordinario dei ricercatori delle università, previsto in un triennio fin dall'inizio in Finanziaria, e di un fondo aggiuntivo di 37,5 milioni previsto in un biennio per i ricercatori degli enti di ricerca, istituito dal ministero dell'Università e ricerca con riduzione sui capitoli del proprio bilancio".

Si tratta, ha detto Mussi, "di una parte importante della manovra già prevista dal governo". Il ministro ha quindi precisato che resta "aperta la questione del taglio del 20 per cento dei consumi intermedi dell'università e degli enti di ricerca e degli effetti sugli enti di ricerca degli accantonamenti previsti dall'articolo 53, pari a 207 milioni".