Strada in salita per gli emendamenti
governativi,
la parola decisiva all'assemblea della camera.
Finanziaria, in aula la partita finale.
Su graduatorie, istituti privati e risparmi si
deciderà oggi
Italia Oggi del
7/11/2006
Il governo naviga a vista. Che cosa sarà della
Finanziaria è ancora difficile dirlo. L'assalto all'arma bianca in
commissione bilancio della scorsa settimana ha prodotto un gran caos.
Troppi emendamenti, a fronte dei quali il governo ha mostrato scarso
coordinamento. E così tutte le proposte di modifica di settore, siano
governative che di maggioranza, non sono state esaminate. Saranno
presentate direttamente oggi in aula, dove si fa sempre più incalzante
la voce che l'esecutivo possa ricorrere al voto di fiducia. In questo
caso, i vari ministri potranno utilizzare il carrozzone del
maxi-emendamento per rivedere la Finanziaria.
Tre gli emendamenti che, dopo il niet della
commissione bilancio di sabato scorso, oggi vedranno di nuovo la luce
in aula: graduatorie permanenti (si veda l'articolo in pagina),
finanziamenti agli istituti privati, clausola di salvaguardia a
garanzia dei risparmi.
In pole position l'emendamento sui finanziamenti agli istituti
privati, anticipato da ItaliaOggi (si veda IO di martedì scorso). La
norma, rispetto alla versione originaria, è stata modificata per
quanto riguarda il secondo comma. Si prevede dunque che i
finanziamenti alle scuole paritarie siano concessi in via prioritaria
agli istituti senza scopo di lucro. E che possano partecipare ai
finanziamenti anche le scuole medie e le superiori, ma solo, ed è
questa la novità rispetto alla scorsa settimana, per i progetti
presentati. Le risorse, insomma, vengono legate alle attività
dell'istituto e non sono assegnate automaticamente. Una precisazione
che viene incontro alle critiche della sinistra radicale, contraria
all'allargamento della platea di quanti usufruiscono dei contributi
della legge sulla parità scolastica.
Sarà ripresentata in aula anche la proposta di cancellare la clausola
di salvaguardia, bocciata dalla commissione bilancio. L'emendamento
prevede che sui risparmi conseguenti all'innalzamento del numero di
alunni per classe, dalla nuova disciplina dei docenti di sostegno e
dal turnover vi sia il controllo delle commissioni bilancio di camera
e senato. Per ora non c'è traccia invece delle modifiche al numero di
assunzioni Ata: il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni,
aveva annunciato che ne avrebbe chiesto almeno il raddoppio, rispetto
alle 20 mila previste, ma la Bilancio ha respinto un emendamento
parlamentare che andava in questa direzione per mancanza di copertura
finanziaria. Anche sul nuovo meccanismo di finanziamento del piano
dell'edilizia scolastica si annunciano tempi difficili: la maggioranza
ha ripresentato l'emendamento che consente al ministero
dell'istruzione di accendere mutui, in concorrenza con gli enti
locali, per 3 miliardi di euro in dieci anni.
In compenso un emendamento del governo approvato durante la notte fra
il 3 e il 4 novembre ha inserito il ministero della pubblica
istruzione fra quelli da razionalizzare: a partire dal 2007 a viale
Trastevere dovranno trovare il modo di risparmiare 40 milioni
all'anno, 120 milioni in tre anni. Fondi che dovranno essere tagliati
sul funzionamento della struttura centrale e periferica.