I dati emergono in uno studio della Società
italiana di pediatria
Allarme anche per l'eccesso di tv e i disturbi alimentari
Bullismo, a scuola coinvolge 8 su 10
E per le ragazze rischio anoressia.
Fenomeno in crescita: più 5%. E l'81% sostiene
di avere
comportamenti scorretti per dimostrare coraggio
la Repubblica del
20/11/2006
MILANO - Quasi otto ragazzi delle
scuole medie su dieci hanno conosciuto da vicino atti di bullismo, o
perché ne sono stati vittima, o perché lo hanno subito i loro amici. E
se in teoria il 75% dei giovani dichiara che è giusto che la vittima
di questi maltrattamenti cerchi aiuto in un genitore o comunque in una
persona adulta, all'atto pratico il 53% afferma che se accadesse a lui
si difenderebbe da solo.
I dati, che segnano un aumento del fenomeno di circa il 5% rispetto
l'anno scorso, sono stati presentati oggi a Milano dalla Società
italiana di pediatria, che ha condotto un'indagine sulle abitudini e
sugli stili di vita degli adolescenti. Lo studio è stato presentato
oggi, nel corso di una giornata in cui è stato anche lanciato
l'allarme sull'eccesso di tv di cui sono vittima i bambini.
Cresce il bullismo.
Dall'inchiesta, che ha coinvolto più di 1.200 ragazzi tra i 12 e i 14
anni, emerge che sono più i ragazzi delle ragazze ad assistere ad atti
di bullismo (77% contro il 68%), senza differenze significative tra il
Nord e il Sud del Paese. Cresce anche il giudizio negativo che i
giovanissimi danno di chi, vittima di bullismo, cerca aiuto in un
adulto: il 24% considera "fifone" o "spia" chi non cerca di difendersi
da solo. I pediatri comunque sottolineano che il bullismo riguarda
ormai quasi allo stesso modo sia i maschi sia le femmine; e che il
fenomeno del bullismo femminile, anche se meno fisico e più
psicologico, non è certo meno dannoso.
Le motivazioni.
La stragrande maggioranza (86-87%) dei partecipanti all'indagine
considera pericolose azioni come fumare spinelli, guidare senza
patente, rubare o avere rapporti sessuali non protetti; ma quasi il
62% dichiara di assumere apposta questi atteggiamenti, soprattutto per
"dimostrare il proprio coraggio" (81% dei casi) e "per sentirsi
grandi" (71%).
Troppa tv.
Il 30% dei bambini italiani passa troppe ore davanti alla televisione.
Ma c'è una nota positiva: nel 2006, per la prima volta dal 1997, il
loro numero ha cominciato a diminuire. Il problema, secondo Giuseppe
Saggese della Sip, "non è solo la latitanza della famiglia e della
scuola: i giovani sono sempre più immersi in un mondo mediatico,
guardano troppa televisione, hanno il computer, il cellulare, e il
loro modo di comunicare è totalmente cambiato".
Disturbi alimentari.
"Con sole due ore al giorno di televisione - continua Saggese -
passano davanti ai loro occhi più di 5 mila spot di prodotti
alimentari, e bisogna ricordare che, come si legge dai dati
dell'indagine, il 90,8% dei giovani desidera ciò che vede in
pubblicità. Se aggiungiamo che oltre il 70% dichiara di
'mangiucchiare' davanti alla tv, e che i programmi presentano sempre
più un modello di bellezza ispirato all'essere magri, non è difficile
vedere in questo una causa dei disturbi della condotta alimentare".
Rischio anoressia.
Sempre dall'indagine si legge che il 60% delle ragazze "vorrebbe
essere più magra"; circa una giovane su quattro ha provato una dieta,
mentre un altro 15% circa vorrebbe iniziarne una. Solo il 32% di chi
l'ha già fatta si è rivolto al medico, mentre la restante percentuale
si fa consigliare da amici, dai siti internet o si auto-prescrive la
dieta.
I limiti della scuola.
a Secondo i pediatri, la scuola non aiuta molto a insegnare uno stile
di vita corretto e meno sedentario: "Servirebbe fare meno ore di
latino e greco - conclude Saggese - e più ore di educazione sessuale e
di educazione fisica. Adesso ne viene fatta solo un'ora, al massimo
due, mentre ne servirebbero almeno il doppio. Le palestre delle scuole
dovrebbero essere usate di più, magari anche impiegandole a basso
costo per far muovere i giovani al di fuori dell'orario scolastico".