Sperimentazione del 2° ciclo/1.

Ancora tegole sul Miur.

da TuttoscuolaNews N. 235, 6 marzo 2006

 

 

Anche la Regione Marche, come altre regioni fra  cui  Emilia  Romagna, Umbria,    Piemonte,   ha  deciso  di  non  attivare  nuovi  percorsi sperimentali nelle scuole del secondo ciclo: nč  nuovi  indirizzi  di studio    nč    iniziative   per   l'offerta   formativa  integrata istruzione-formazione.

L'Unione delle Province ha da parte sua chiesto formalmente il  ritiro del decreto che anticipa all'anno scolastico 2006-2007  l'avvio  della riforma Moratti per le scuole superiori.

Secondo il presidente dell'Upi, Fabio Melilli, "molte  Province  hanno deciso di non  sostenere,  in  termini  di  supporto  logistico  e  di risorse, l'attuazione del decreto, altre stanno  avviando,  insieme  a Regioni e Comuni, azioni legali  di  ricorso  contro  la  norma".  Per Melilli la "situazione di caos puņ essere ricomposta, se il  Ministro Moratti si decide a ritornare sui suoi passi".

Altre due tegole insomma per  "il  progetto  nazionale  d'innovazione" lanciato con il decreto ministeriale del 31 gennaio 2006.

Quel che preoccupa č che nella scuola si č generata la percezione di un sistema ingovernabile e di una quotidianitą difficile.

Si puņ cogliere una buona dose di masochismo nella decisione del Miur che sembra non aver  valutato  gli  impatti  e  le  invadenze  che  il progetto d'innovazione determina sulle competenze delle  Regioni.  Con il rischio di rimettere  la  riforma  sull'ottovolante  delle  riforme annunciate, contrastate, applicate a metą e di nuovo riformate.

La stessa risposta del 17 febbraio 2006 del ministro Moratti a  Silvia Costa,    coordinatrice   nazionale  degli  assessori  all'istruzione, conferma che  nel  processo  di  attuazione  della  riforma  č  stata sottovalutata la dimensione strategica del ruolo delle  Regioni.  Essa infatti    appare   priva  di  respiro  politico,  dal  tono  formale, burocratico, non convincente nč risolutiva dei dubbi di  legittimitą sollevati su aspetti del decreto dall'assessore della Regione Lazio.