ELEZIONI/

Poco spazio alla scuola:

la denuncia dei candidati.

da ItaliaOggi del 7/3/2006

 

Il giro di boa della prossima tornata elettorale non sembra promettere nulla di buono per la scuola. I criteri che hanno guidato la composizione delle liste appaiono infatti confusi e non certo ispirati alla valorizzazione delle competenze acquisite dai candidati, nelle precedenti legislature, in materia di istruzione. Un dato rivelatore della poca attenzione che i programmi di entrambi gli schieramenti danno nei fatti al settore scuola. Se ne lamentano, anche se spesso preferiscono non essere citati, i neocandidati di centro-sinistra e centro-destra, per una volta d'accordo. Di tagli ´dolorosi come quelli di Maria Chiara Acciarini e di Giovanna Grignaffini' parla Alba Sasso, membro Ds della commissione cultura della camera e oggi in lista nel collegio di Bari: ´La nuova legge elettorale ha fatto sì che, volenti o nolenti, si scegliesse male; lo sbarramento delle due legislature se da un lato rappresenta un bene perché pone fine all'idea di una politica intesa come semplice carriera, dall'altro rischia di estromettere competenze preziose'.
Come quella di Albertina Soliani, ex sottosegretaria durante il governo Prodi e capogruppo per la Margherita in commissione istruzione, rimasta in bilico sino alla fine e riconfermata in extremis al senato. E, a sinistra, non bastano le ricandidature di alcuni deputati (Sasso, Tocci e Giulietti per i Ds, Titti De Simone per Rifondazione comunista) per placare gli animi. La scuola, affermano all'unisono candidati promossi e candidati estromessi, non rientra tra le priorità della politica nazionale.

Ma il fatto è che a pensarla così sono in tanti anche nel centro-destra. Per molti di loro, le candidature appoggiate dal Polo sembrerebbero mirare, infatti, solo a una mera riconferma della linea Moratti e della sua riforma. Nessuna sorpresa, quindi, per la candidatura nel collegio milanese della sottosegretaria al ministero dell'istruzione Valentina Aprea. Né tantomeno per quella di Ferdinando Adornato, presidente della commissione cultura alla camera, o per quella del senatore Franco Asciutti, presidente della commissione cultura al senato e ora candidato nel collegio di Perugia.

Quanto ad Alleanza nazionale, riconfermata la fiducia al senatore Giuseppe Valditara, lo stesso che aveva chiesto l'assunzione di 100 mila precari a stipendio ridotto in base a una personalissima interpretazione della legge n. 143/2004. Chi ha puntato su Letizia Moratti, insomma, resta in corsa: una scelta comunque coerente da parte di uno schieramento di centro-destra che altrimenti avrebbe dovuto rinnegare quella che più volte è stata definita come la più grande riforma del governo Berlusconi.

Quanto ai grandi esclusi, non sembrano nutrire particolare risentimento: ´Non mi sento assolutamente vittima di un disegno perverso né da destra né da sinistra', afferma Maria Chiara Acciarini, ´penso piuttosto che la nuova legge elettorale abbia mandato del tutto a gambe all'aria il rapporto tra noi e il territorio conferendo più potere ai partiti che non agli elettori'.