L’Unione sulla scuola:

più equità, più istruzione tecnica.

Tuttoscuola, 7/3/2006

 

Colpita dalle critiche piovute sulle 281 pagine del suo programma di governo, l’Unione ha provveduto a riassumerlo in quattro schede, articolate in 26 capitoli, o meglio paragrafi, di poche righe ciascuno. L’impressione, per la verità, è che stavolta si sia ecceduto in senso opposto. Si veda, per esempio, il paragrafo nel quale si parla di scuola, intitolato "Una scuola migliore per tutti": 5 righe in tutto, che riportiamo:

"Investiremo sulla scuola per aumentarne la qualità. Libereremo le famiglie dall’obbligo di scegliere precocemente il percorso scolastico e il posto nella società dei propri figli. Favoriremo il rilancio dell’istruzione tecnica anche con l’istituzione di scuole tecniche superiori post-diploma e rafforzeremo l'istruzione scientifica. Ridurremo i costi sostenuti dalle famiglie, favoriremo l’inclusione e la valorizzazione dei talenti, ridaremo dignità e ruolo agli insegnanti".

Rispetto alle 7 pagine "scolastiche" del megaprogramma di 281 non ci sono novità, ma l’estrema sintesi consente di cogliere meglio le priorità, tra le quali spicca l’istituzione di scuole tecniche superiori post-diploma: un vecchio pallino di Romano Prodi, che già ne parlava in un articolo pubblicato sul "Mulino" una ventina d’anni fa. Altra priorità è quella di ridare "dignità e ruolo" agli insegnanti: una formulazione secca, che allude più al rilancio del prestigio sociale dell’istituzione che a questioni di tipo salariale o occupazionale. Della riforma Moratti non si dice niente. Sembra di capire che l’Unione, o almeno il suo leader, intenda guardare avanti, piuttosto che annunciare abrogazioni e ritorni al passato.