La politica degli annunci non paga.

da Tuttoscuola del 25 marzo 2006

 

Sarebbe pretestuoso attribuire i ritardi verso gli obiettivi di Lisbona solamente alla legge di riforma n. 53, che di fatto non è realizzata. Ma neanche i pochi dati positivi che sono stati diffusi anche in questi giorni sia rispetto alla scuola sia all’università possono essere ricondotti alle decisioni di questo governo, perché si riferiscono in gran parte a periodi antecedenti.

E’ noto del resto che gli esiti delle riforme e dell’azione educativa si colgono nel lungo periodo.

Purtroppo gli impegni di investire in istruzione e formazione presi da questo Governo sono rimasti delle dichiarazioni d’intenti.

Le ultime leggi finanziarie hanno penalizzato la scuola e oggi i bilanci scolastici devono fare i conti con il decreto taglia spese, con il dimezzamento dei fondi della legge 440/1997 previsti per il potenziamento dell’autonomia, con il dimezzamento dei fondi per l’aggiornamento dei docenti.

Il non aver messo mano ad un sistema di formazione in servizio dei docenti ha depotenziato le innovazioni della riforma, se si considera che l’età media dei docenti italiani è una delle più alte del mondo e che il 71% dei docenti si sono formati nel periodo 1974-2000.