RAPPORTO EUROSTAT
Trend positivo del sistema d'istruzione italiano negli ultimi dieci anni.

Meno abbandoni, più diplomati.

C'è il 17% in più di giovani con il titolo secondario superiore

da ItaliaOggi del 7/3/2006

 

Italia prima della classe in Europa per lotta alla dispersione e crescita del numero degli studenti che portano a termine gli studi secondari. Crescita che, stando ai dati Eurostat, non è però esclusivo appannaggio della riforma Moratti.

Siamo infatti in presenza di un trend positivo molto più ampio: sono dieci anni che la dispersione scolastica è in diminuzione. L'Eurostat non prende in esame solo l'ultimo quinquennio (2000-2005): in quello precedente (1994-1999) le cose, in quanto a trend di sviluppo, non erano andate affatto peggio.

 

Abbandono ai minimi

Il rapporto del Consiglio europeo istruzione, riunitosi il 23 febbraio scorso a Bruxelles (si veda ItaliaOggi di martedì scorso), ´ha evidenziato in particolare che l'Italia, il cui governo ha avviato riforme strutturali nel settore dell'istruzione e formazione, dal 2000 al 2005 ha compiuto sensibili progressi in alcune delle aree d'intervento ritenute prioritarie per migliorare la qualità dei sistemi educativi', ha detto il ministro Letizia Moratti, che ha poi spiegato: ´La percentuale degli abbandoni precoci è passata dal 25,3% del 2000 al 21,9% del 2005 (dati Eurostat), con il tasso di decremento più alto rispetto ai principali paesi europei'.

Il Miur, comunque, afferma che da dati più recenti in proprio possesso la riduzione si attesterebbe addirittura attorno al 20%. I dati Eurostat richiamati dal ministro Moratti riportano le percentuali della popolazione di studenti di età compresa fra i 18 e i 24 anni, in possesso del solo titolo di scuola media e non frequentante i successivi percorsi d'istruzione e formazione. Con 3,4 punti percentuali di riduzione del tasso di abbandono precoce degli studi, l'Italia, tiene a precisare la Moratti, è in Europa il paese che nell'ultimo quinquennio fa segnare la performance migliore. Ma, dati alla mano, non si può neanche dire che il nostro paese avesse fatto peggio in precedenza, anzi. Da un'ulteriore verifica dei dati Eurostat si nota come una marcata tendenza al progresso inizia già da prima: dal 1994 al 1999 si è passati dal 35,1% di abbandoni al 27,2%, con una performance di riduzione del tasso di abbandono pari a 7,9 punti percentuali, il che farebbe pensare a una tendenza strutturale al miglioramento nell'ultimo decennio.

 

Diplomati ai massimi

Ma risultati positivi si registrano anche sul fronte del conseguimento dei titoli di scuola secondaria superiore. ´Il saldo italiano è positivo anche per quanto riguarda il dato relativo ai giovani che hanno completato il ciclo secondario di istruzione', ha aggiunto il ministro Moratti. Dal 2000 al 2005 l'Italia è passata dal 68,8% di studenti in possesso del titolo di istruzione secondaria superiore al 72,9%, con una crescita di 4,1 punti percentuali.

Anche in questo caso, comunque, tra il '94 e il '99 è apprezzabile un incremento del numero di studenti che hanno conseguito il titolo di studi secondari superiori dal 56,3 al 66,3%, a un ritmo di crescita pari a dieci punti percentuali in cinque anni.

Conclusioni

Dal rapporto Eurostat emerge insomma un trend positivo di lungo corso, nel quale, al di là delle singole politiche di istruzione, sembrano avere la meglio altri fattori, come la richiesta di maggiore formazione del mondo industriale e in genere del mondo lavorativo.