La lingua dei tagli.
da ItaliaOggi del
14/3/2006
Continua a far discutere il protocollo di intesa firmato dall'Indire
(Istituto nazionale per l'innovazione e la ricerca educativa) e dall'Aiclu
(Associazione italiana centri linguistici universitari) e che fa
seguito al piano di formazione per lo sviluppo delle competenze
linguistico-comunicative e metodologico-didattiche in lingua inglese
per gli insegnanti di scuola primaria promosso dal miur.
L'accordo, sottoscritto lo scorso 15 febbraio, era stato definito
dallo stesso ministero come l'indispensabile strumento per avviare il
decreto n. 227/2005 che, a sua volta, regolamenta l'articolo 5 della
legge 53/2005.
Il protocollo si collocherebbe, insomma, all'interno di quel quadro
normativo di recente definizione che stabilisce anche le
responsabilità e le funzioni che ´le università sono chiamate ad
assicurare al sistema scolastico, con particolare riferimento alla
formazione iniziale e in servizio del personale docente'.
Attraverso l'accordo, l'Indire si impegna a garantire agli uffici
scolastici regionali una rete di centri linguistici universitari
necessari a supportare la formazione mentre sarà compito dell'Aiclu
quello di fornire un elenco di sedi abilitate, su base regionale, a
effettuare corsi di formazione autorizzati ad attestare il livello
linguistico raggiunto. Le concrete modalità di attuazione delle
collaborazioni saranno definite a livello locale tra ciascun ufficio
scolastico regionale e i centri linguistici universitari presenti sul
territorio.
Dure le reazioni dei sindacati: ´L'accordo serve soprattutto ad
attuare l'iniqua norma della legge finanziaria 2005 che prevedeva il
taglio di 14.200 posti di insegnati specialisti', accusano i sindacati
della scuola.
´Altrimenti, non si capisce perché mancherebbe dal protocollo', spiega
la Cgil scuola di Enrico Panini, ´qualsiasi riferimento ai necessari
finanziamenti per la formazione del personale della scuola peraltro
prevista dal fondo per l'attuazione del piano programmatico'.