Ma l’Unione
cosa vuole cancellare della legge Moratti.
da
Tuttoscuola del 22 marzo 2006
Il sindacato Gilda ospita sul
proprio sito
una serie di interviste di autorevoli esponenti del mondo politico di
maggioranza e opposizione sulle scelte che il prossimo Governo sarà
chiamato ad attuare in tema di istruzione.
Il senatore Manzini, esponente di spicco per le politiche scolastiche
della Margherita e già sottosegretario all’Istruzione col precedente
Governo di centro-sinistra, entra nel merito delle modifiche e delle
modalità di intervento di alcuni aspetti della riforma Moratti,
fornendo precisazioni e, confermando che, in caso di vittoria
elettorale, non vi sarà abrogazione della legge 53/2003 (come invece
continuano ad affermare alcuni esponenti dell’Unione), individua
alcuni interventi modificatori da mettere in atto con immediatezza.
"Non ci sarà una abrogazione preconcetta ma una forte discontinuità
condivisa su tutti i principali temi che hanno messo in crisi la
scuola con i vari provvedimenti della Moratti", ha precisato Manzini.
Tempo pieno, anticipi, portfolio e tutor saranno sottoposti a
revisione, con cancellazione degli ultimi tre e ripristino del primo.
Per il tempo pieno va ricordato che, come Tuttoscuola ha documentato
la settimana scorsa, è continuato comunque l’incremento di alunni e di
classi anche sotto l’amministrazione Moratti. Sembra quindi capire
che, anziché modificare il servizio di tempo pieno (che funziona) si
tratterà forse di ridargli quella unità organizzativa che i
provvedimenti di riforma hanno intaccato.
Per gli anticipi l’Unione dovrà forse distinguerne l’applicazione per
la scuola dell’infanzia (molto critica) da quelli per la scuola
primaria, tenendo conto in questo settore del gradimento già espresso
da circa 160 mila famiglie che hanno iscritto in questi anni i figli
in qualità di anticipatari.