Un certificato Ue per l'istruzione.

Servono più controlli esterni ma anche maggiori autoanalisi

da ItaliaOggi del 14/3/2006

 

La qualità dell'istruzione va certificata. È la nuova raccomandazione che arriva da Strasburgo. La necessità di migliorare sempre più il funzionamento dell'istruzione superiore degli stati membri è un obiettivo che l'Unione persegue, ormai, da quasi un decennio, e che ha trovato nei metodi di rilevazione della qualità il suo riscontro effettivo.
Seguendo questo indirizzo è stata emessa, in forma congiunta dal parlamento e dal consiglio della Ue, la raccomandazione n. 2006/143/Ce pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea n. 64/60 del 4 marzo 2006. La verifica della qualità ha una duplice matrice: esterna tramite le agenzie di accreditamento, e interna mediante l'autovalutazione di istituto.

 

LE AGENZIE

Un ruolo fondamentale per la garanzia della qualità viene assegnato alle agenzie di certificazione alle quali si fa avvertimento di ´essere indipendenti nelle loro valutazioni' e di applicare, come strumento di ricerca e attestazione, i criteri predefiniti dall'Unione europea. Gli stati membri, allo scopo, vengono esortati alla creazione di un apposito registro europeo ove le varie agenzie, per poter operare, dovranno iscriversi nel rispetto dei requisiti indicati nell'allegato alla stessa raccomandazione n. 143: tra gli altri, il riconoscimento giuridico (nel rispetto delle norme dello stato membro) e la soggezione a una serie di verifiche sulle modalità di svolgimento delle funzioni certificative. A livello europeo è stata già istituita l'Enqua come associazione di garanzia per le agenzie di accreditamento.

 

LE SCUOLE

La raccomandazione incoraggia gli istituti d'istruzione superiore a introdurre, o a sviluppare se già esistenti, i sistemi interni della certificazione della qualità (l'autovalutazione o autoriflessione) conformemente ai criteri più rigorosi indicati negli atti di indirizzo precedenti. Inoltre, è consigliato alle scuole di scegliere tra le agenzie di certificazione quelle iscritte nel suddetto registro europeo e in linea con le loro necessità e caratteristiche di istituto.

 

LE LINEE DI BASE

Sono quelle poste dalla raccomandazione n. 1998/561/Ce del 24 settembre 1998 (in Guce n. 270/98) che detta gli elementi indicativi della valutazione della qualità, primo fra tutti l'autonomia e l'indipendenza dell'organismo incaricato. Quanto ai criteri, essi sono legati agli obiettivi di ciascun istituto in considerazione dei bisogni della società con cui interagisce e del relativo mercato del lavoro. Le varie procedure, quindi, implicano necessariamente che si tenga conto della specificità dell'istituto. La conoscenza degli obiettivi istituzionali, sia a livello dell'istituto nel suo insieme che di un dipartimento o di una sola unità, è essenziale a tal fine. La valutazione, nel complesso, riguarda soprattutto la pertinenza delle materie oggetto di studio, i relativi programmi e l'audit disposta dello stesso istituto (in termini di meccanismi interni di garanzia della qualità).

 

I PRIMI RISULTATI

La nuova raccomandazione si esprime proprio in termini di proseguimento e ulteriore miglioramento del programma di certificazione della qualità in considerazione del notevole successo riscontrato sull'attuazione dell'atto precedente (racc. n. 561). Ne dà conto la relazione n. 620/04 della commissione europea redatta in Bruxelles il 30 settembre 2004, ove è stato evidenziato che la maggior parte dei paesi aderenti hanno già effettivamente istituito un sistema di certificazione della qualità, e che la cooperazione europea nel campo è da definirsi intensa. La relazione ha concluso annotando la necessità di adottare provvedimenti per conseguire un effettivo riconoscimento reciproco dei sistemi, in modo tale che l'istruzione superiore europea, e la sua garanzia, diventino un punto di riferimento di qualità a livello mondiale.