Manca un modello europeo unitario di rilevazione della qualità scolastica. Valutazione a macchia d'olio. Il monitoraggio italiano nulla dice sui docenti. da ItaliaOggi del 30/5/2006
Migliorare la qualità dell'istruzione: uno degli obiettivi delle politiche educative dei paesi europei. Ed è opinione diffusa che il miglioramento della qualità dell'istruzione passi attraverso la valutazione dei sistemi educativi. A livello europeo si sta cercando da tempo di uniformare i criteri di valutazione almeno dei paesi membri dell'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Esempio significativo in tal senso è la rilevazione Pisa (Programme for international student assessment), l'indagine internazionale promossa per accertare le competenze dei quindicenni scolarizzati nella comprensione della lettura, della matematica e delle scienze. Ogni ciclo dell'indagine approfondisce in particolare un'area: nel primo ciclo, Pisa 2000, la lettura, nel secondo, 2003, la matematica. Il prossimo, attualmente in corso, interesserà invece le scienze.
Due modelli di valutazione Come viene effettuata la valutazione nei singoli paesi? Nella maggior parte degli stati le scuole sono soggette alla valutazione effettuata sia attraverso l'ispezione (valutazione esterna) sia da parte della comunità scolastica (valutazione interna). I due approcci dipendono l'uno dall'altro e a seconda delle circostanze tendono a essere complementari. A questi si aggiunge, per alcuni, una valutazione individuale degli insegnanti. In questi casi è il capo di istituto che per lo più se ne assume la responsabilità. In alcuni paesi (Belgio, Grecia, Francia, Lussemburgo e Bulgaria) la valutazione interna delle scuole non è molto sviluppata. Anche i paesi nordici, Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia, fatta eccezione per l'Islanda, rientrano in questo secondo modello, poiché focalizzano il loro sistema di valutazione sulle autorità locali. Questi hanno messo in atto una decentralizzazione a favore delle municipalità, responsabili della valutazione dell'offerta formativa e quindi soggette loro stesse alla valutazione da parte delle autorità centrali o di un'agenzia educativa nazionale specializzata.Tra l'altro, le municipalità hanno potere di delega delle loro competenze alle scuole. In Italia, invece, la valutazione viene effettuata a livello nazionale da un istituto di ricerca, l'Invalsi.
Test specifici per il monitoraggio Il monitoraggio viene effettuato con test specifici che permettono di misurare, in diversi momenti della scolarizzazione, la padronanza che hanno gli alunni delle conoscenze definite a livello nazionale. Nella maggioranza dei casi, i test sono somministrati alla totalità degli alunni durante o al termine dell'anno scolastico e sono utilizzati per valutare l'efficacia del sistema.
I modelli dei vari paesi
Francia: l'organo responsabile della valutazione
è la Direction de l'évalutation et de la prospective (Dep), afferente
al ministero dell'educazione nazionale. La valutazione viene fatta
sotto forma di test scritti a livello nazionale su alcune materie
(francese, matematica, storia, geografia, lingua straniera) e viene
effettuata all'inizio del ciclo degli approfondimenti, e cioè alla
metà dell'istruzione elementare (otto anni), all'inizio della scuola
secondaria di I grado (11 anni) e all'inizio del liceo generale,
tecnologico o professionale all'età di 15 anni.
La valutazione pubblica
La pubblicazione sistematica dei risultati della
valutazione esterna delle scuole, in forma di rapporti di valutazione,
è una modalità piuttosto recente, non sempre diffusa in Europa, e
risale in genere alla fine degli anni 90. Solo in Inghilterra veniva
già praticata precedentemente e addirittura dagli anni 80. Nella
Repubblica Ceca, nei Paesi Bassi, in Portogallo, Svezia, Regno Unito e
Islanda i risultati della valutazione esterna delle scuole effettuata
da esaminatori esterni dipendenti dal livello centrale vengono
sistematicamente pubblicati. In Svezia e in Islanda vengono pubblicati
regolarmente anche i risultati della valutazione effettuata a livello
locale. |