«Fioroni all’Istruzione perché ha le tessere».
La Bindi attacca il collega dl: io possiedo solo
la mia.
E lui: polemiche inutili, ho da fare
Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera del
25/5/2006
ROMA - Con un secco «testa bassa e pedalare»
Romano Prodi ha provato a zittire i suoi ministri, ma per ora il
bavaglio non funziona. L’ultima rissa da esternazione la innesca Rosy
Bindi, quando rivela a Sky, con sorprendente candore, che se il
ministero dell’Istruzione è andato a Beppe Fioroni e non a lei è
perché «nel partito ha più tessere della Bindi». Ne nasce uno scontro
tutto interno alla Margherita, la «zapatera» da una parte e i
mariniani dall’altra, schierati in difesa del ministro Fioroni. Alla
Famiglia, Rosy Bindi non ci voleva andare. Ha recalcitrato fino
all’ultimo secondo, tanto che il 17 maggio Prodi l’ha chiamata
dall’auto blu mentre saliva al Quirinale: «Ti prego Rosy, vieni a
giurare...». E così, quando Maria Latella le chiede perché
l’Istruzione sia, nell’ultima notte, finita a Fioroni, la Bindi si
sfoga. Parla di «criteri cencelliani» e annuncia che darà battaglia
per strappare al ministro Paolo Ferrero le deleghe sulla famiglia.
«Siccome io di tessere non ne ho quasi nessuna, se non la mia e quella
di qualche amico, ho sostenuto che potevano anche non mandarmi al
governo se il criterio era quello».
Militano nello stesso partito, vengono dalla stessa storia, sono
entrambi cattolici e pacifisti e quando la Bindi era ministro della
Sanità, hanno anche lavorato insieme. Ma in tempi recenti, complice la
lista unitaria dell’Ulivo, il sodalizio si è rotto. Quando il
cellulare squilla Fioroni è in Calabria per la campagna elettorale.
Risponde, ascolta le parole della collega, quindi sta a lungo in
silenzio. Poi dichiara: «Ho altro di cui occuparmi, credo che fare il
ministro della Repubblica ci copra di grandi responsabilità. Chi sta
al governo ha priorità diverse. Non credo che queste polemiche
interessino a molti».
MARINIANI
- Quel che Fioroni non dice, i mariniani lo pensano. Perché mai Prodi
avrebbe dovuto dare l’Istruzione alla Bindi? Quali competenze ha? Lo
ammette lei per prima che nel partito non rappresenta nessuno... Se è
al governo è solo perché è donna. Ben diversi gli accenti
dell’ufficialità. «Ma quali tessere - commenta Salvatore Ladu - l’area
mariniana che ha il 51% ha preso un solo ministero. Il Cencelli semmai
ci ha sfavorito». E Nicodemo Oliverio: «Gli incarichi sono stati
assegnati per competenze, altrimenti non si capirebbe perché Rosy è
ministro». Critiche anche dai giovani della Margherita calabrese, che
stigmatizzano le «inopportune e poco costruttive dichiarazioni del
ministro Bindi».
Sistemato Fioroni, negli studi di Sky l’ex responsabile della Sanità
va all’attacco del viceministro Vincenzo Visco per le dichiarazioni
sulle tasse, un’uscita che per la Bindi «fa parte di quella stagione
nella quale i ministri facevano parole e non fatti». Quanto a lei, se
parla è per necessità, perché il suo è un ministero «di collegamento»,
non ha struttura né portafoglio e se non parlasse non esisterebbe.
TAPIRO D’ORO
- Tra una polemica e l’altra la pasionaria della Margherita è stata
premiata con il Tapiro d’oro per aver ricevuto un ministero senza
portafoglio e per essere stata bollata come lesbica dal deputato di An
Maurizio Saia. Gianfranco Fini lo ha rimproverato per la «frase
sciagurata» e lui si scusa, assicura che non voleva «offenderla sul
piano personale», ma resta della sua opinione: che ci fa su quella
poltrona una persona che non ha costituito un proprio nucleo
familiare? La Bindi, offesa, tira dritto: «È stato volgare e
maleducato, adesso gli faccio una bella querela». Ma gli uomini le
piacciono, o no? «Certo, risponde al "tapiroforo" che le porge la
statuina -. Mi piacciono gentili, intelligenti e belli, quasi come
Valerio Staffelli» e smac, un bacio all’inviato di Striscia la notizia
.
UOMINI
- Se c’è una cosa che non fa difetto a Rosy Bindi è l’ironia. E così a
Sky rivela di assistere da martedì ad una «processione di
parlamentari» che le chiedono se hanno almeno una delle
caratteristiche che lei cerca in un uomo. «Volevo ringraziare il
senatore Saia. Non è mai troppo tardi nella vita... Chissà che non
trovi quello giusto proprio adesso».