Fioroni rende omaggio a don Milani: "Voglio essere ministro della scuola di tutti" da TuttoscuolaNews N. 246, 22 maggio 2006
Significativo esordio pubblico per il nuovo ministro dell'istruzione Fioroni, che ha deciso di partecipare alla marcia di Barbiana, un appuntamento ormai tradizionale per il "popolo di sinistra", e non solo, che considera l'insegnamento di don Milani come un proprio fondamentale punto di riferimento. "Chi sale a Barbiana non può non tornare indietro senza un significativo insegnamento: il no all'indifferenza", ha detto Fioroni. E non sembra senza significato, ci sembra, che della lezione del priore di Barbiana il ministro abbia voluto sottolineare soprattutto l'attenzione per i giovani a rischio educativo, per quel 25% che non consegue diplomi o qualifiche professionali. "Questo - ha detto Fioroni - è un punto sul quale è mio fermo proposito intervenire con politiche adeguate perchè in nessun modo la scuola sia un luogo di esclusione". È infatti un interesse reale della Repubblica, ha proseguito, "formare il maggior numero di giovani possibile a impegni di vita e di lavoro degni di essere vissuti e tali da costituire una base di certezze umane e produttive per il futuro del nostro Paese". Bisognerà vedere come Fioroni affronterà il tuttora pesantissimo tasso di dispersione che caratterizza il sistema scolastico italiano. Il programma dell'Unione fa riferimento all'innalzamento dell'obbligo scolastico. Ma va tenuto presente che anche la breve esperienza dell'innalzamento di un anno realizzata con la legge n. 9/1999 ha evidenziato la complessità del problema (la dispersione in percentuale è addirittura aumentata.). D'altra parte il programma dell'Unione esclude che la via giusta sia quella del "doppio canale" in uscita dalla scuola media, introdotto dalla legge n. 53/2003. È presto per fare ipotesi su quale via il ministro Fioroni intenda intraprendere, però è indicativo che egli abbia detto di considerarsi il "ministro della scuola di tutti" specificando che "questo e non altro vuol dire l'espressione pubblica istruzione". |