Scade oggi il termine per approvare il regolamento

 (che non c’è) sulla privacy.

da Tuttoscuola del 15/5/2006

 

In un primo tempo il termine ultimo era stato fissato al 31 dicembre 2005, poi è slittato al 28 febbraio 2006 e, infine, al 15 maggio 2006.

Ci riferiamo al termine ultimo per l’approvazione, da parte di tutte le istituzioni scolastiche, del Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari relativi agli alunni e al personale scolastico.

Lo schema del regolamento è stato predisposto dal ministero dell’istruzione fin dal novembre scorso, ma, dovendo essere validato dal Garante della privacy, ha subito una serie di integrazioni, correzioni, precisazioni e rettifiche che ne hanno protratto la stesura definitiva di diversi mesi.

Il Garante ha dato notizia sul proprio sito (www.garanteprivacy.it) dell’avvenuta predisposizione del testo, precisando che il regolamento "... riveste particolare significato ai fini della tutela della riservatezza degli studenti, poiché con questo atto vengono individuate e rese note ai cittadini le informazioni riguardanti la salute, la sfera religiosa, quella politico-sindacale, l'origine razziale ed etnica che sono eventualmente trattate presso gli istituti scolastici..."

Il Regolamento per il trattamento dei dati sensibili costituisce un obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni, scuole comprese. Un obbligo che, tuttavia, le scuole sono impossibilitate a rispettare, perché oggi, 15 maggio 2006, scade il termine ultimo di approvazione senza che il testo ministeriale sia stato reso noto e trasmesso alle scuole per la sua adozione formale (senza modifiche).

A quanto risulta a Tuttoscuola, da circa un mese il testo è stato trasmesso, a cura del Miur, al Consiglio di Stato per il prescritto parere obbligatorio, ma che a tutt’oggi tale parere non è ancora stato espresso, anche se viene dato per imminente.

Il ritardo di approvazione da parte delle scuole (incolpevoli) potrebbe creare teoricamente un vuoto di competenza nel trattamento dei dati sensibili con responsabilità a carico del responsabile del trattamento.

È auspicabile, quindi, che questo vuoto sia colmato presto, molto presto.