Meno di due mesi all'inizio degli Esami di Stato. Stabili i candidati
provenienti dalle scuole statali, in aumento quelli di private e paritarie

Tutti i numeri della Maturità 2006

tremila alunni in più dalle paritarie.

di Salvo Intravaia, la Repubblica del 9/5/2006

 

Boom di studenti delle paritarie alla prossima maturità. Mancano meno di due mesi alla prima prova scritta degli esami di Stato, e i ragazzi dell'ultimo anno delle superiori cominciano a fare i conti con l'ultimo ostacolo della loro carriera scolastica. Dopo le vacanze di Pasqua "la scuola - dicono loro stessi - è praticamente finita". Alla fine delle lezioni mancano una ventina di giorni effettivi. In rush finale, con gli ultimi compiti in classe e le ultime interrogazioni, è di fatto iniziato.

I numeri della prossima maturità, soggetti ancora a qualche piccola variazione dell'ultimo momento, possono ormai considerarsi definitivi. E per la prossima tornata dicono che le scuole paritarie fanno registrare un consistente incremento di candidati. Rispetto ai numeri raccolti nello stesso periodo (aprile) del 2005, le scuole private italiane contano più alunni interni, ma anche più esterni: coloro che si presentano agli esami senza avere seguito neppure un giorno di lezione.

In calo i candidati delle scuole pubbliche, soprattutto per effetto del minor numero di privatisti che evidentemente non se la sono sentita di affrontare l'esame di maturità al cospetto di una commissione formata dai prof della scuola statale. Preferiscono affidarsi a una scuola paritaria. E dire che per "presentarsi da esterno" (come si dice in gergo) in una scuola privata bisogna essere disposti a sborsare da 500 a 1500 euro. Per sostenere lo stesso esame in una scuola di Stato basta pagare una tassa di poche decine di euro. Evidentemente le paritarie "danno più sicurezza" a coloro che magari non entrano da anni in un'aula scolastica e si sono affidati a una preparazione "fai da te". Sta di fatto che la modifica introdotta nel 2002, con la prima finanziaria del governo Berlusconi, sulle commissioni degli esami di Stato - ora formate dagli stessi docenti interni alla scuola - nelle paritarie ha determinato un vero e proprio boom di privatisti.

Prima della modifica richiesta dal ministro Tremonti - tesa ad economizzare sui compensi dei commissari della maturità - nelle paritarie le commissioni giudicatrici erano "a maggioranza statale": metà membri interni, metà commissari esterni (provenienti dalle statali) e presidente, anch'esso esterno. Adesso, l'unico garante della regolarità degli esami è il presidente, sempre esterno, che in parecchi casi però dovrebbe seguire in contemporanea i lavori di decine di classi.

Al di là di tutto, sembra che la politica messa in atto dal governo Berlusconi, tesa ad agevolare le famiglie che scelgono per i propri figli una scuola non statale (bonus statale e buono scuola adottato in parecchie regioni), abbia cominciato a produrre i propri effetti. E nonostante il limite imposto - attraverso uno degli ultimi provvedimenti del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti (il decreto legislativo di riforma della scuola secondaria di secondo grado) - ai privatisti che scelgono le scuole paritarie, il loro numero seppur di poco è ancora in crescita.

I numeri. Rispetto all'estate 2005 le scuole paritarie porteranno alla maturità circa 3mila alunni interni in più: 45mila contro i 42mila di 12 mesi prima. A conti fatti, un incremento rispetto all'anno scorso pari al 7 per cento. Una sorpresa certamente gradita ai gestori delle scuole private perché, a differenza degli esterni, gli interni frequentano e, soprattutto, pagano tutto l'anno. Ma le sorprese per chi ha investito nel business dell'istruzione non statale non finiscono qui. Anche i cosiddetti candidati esterni, malgrado il tentativo avanzato dal ministero dell'Istruzione - stoppato recentemente dal Tar Lazio a seguito del ricorso presentato da due scuole private della Capitale - di limitarne il proliferare, sono in aumento.

Oltre 10mila studenti, più 2 per cento, che per superare l'ostacolo dell'esame finale hanno deciso di mettersi nelle mani dei prof delle scuole private. Stabile, 400 mila circa, il numero dei ragazzi interni delle statali che si presenteranno puntualmente davanti alle commissioni il prossimo 21 giugno. In netto calo invece gli esterni che "tenteranno la fortuna" in una scuola statale della Penisola: 26mila e 500 circa, oltre mille e seicento in meno rispetto al 2005. Scarsa fiducia nei confronti dei prof delle scuole statali? O altro?