Ai prof 3.000 euro al mese. Parola di Ministro.
Gianfranco Giovannone, da
DocentINclasse, 18/5/2006
La prima intervista del neo ministro
dell’Istruzione Giuseppe Fioroni
ha suscitato vivaci reazioni e aspre polemiche nel mondo politico,
giornalistico e sindacale. Particolarmente infuriato è apparso il
sindaco di Bologna che ha definito “scandalosa” la proposta del
ministro di portare entro il 2009 gli stipendi dei prof. a 3.000 euro
al mese. L’ex- segretario della CGIL, raggiunto mentre abbigliato da
Tex Willer guidava una spedizione punitiva contro le osterie del
centro di Bologna rimaste aperte dopo il coprifuoco, ha definito
demagogica e clientelare la dichiarazione del ministro.
“Ci provò anche Tullio De Mauro ai tempi del governo Amato”, ha
aggiunto il ranger Cofferati,
“ma aveva fatto i conti senza il cinese. Figuriamoci se ci riuscirà
questo Fiorani (sic). Epifani mi ha appena telefonato: i
metalmeccanici si stanno già mobilitando. Qui siamo ben oltre la
pratica democristiana dello scambio politico, bassi stipendi e poco
lavoro, qui si vuole fare un regalo clientelare a questa massa di
lavativi senza nemmeno rivedere i carichi di lavoro!”
Effettivamente le dichiarazioni del ministro hanno agitato le acque
all’interno della CGIL, persino nella stessa Filc-CGIL. Fioccano le
adesioni all’appello di dodici segretari regionali del settore scuola
(tre ex-postini, cinque ex-ferrovieri, tre ex-netturbini e un
ex-ormeggiatore) affinché “L’indegna provocazione” del ministro venga
smentita dal governo. “E’ offensivo far credere all’opinione pubblica
che quella dei soldi sia la questione più urgente degli insegnanti. I
problemi sono ben altri.”
Sconcerto tra gli operatori scolastici della CGIL. Un lavoratore della
conoscenza (?), intervistato mentre svuotava la spazzatura ha
dichiarato: “Si parla solo di insegnanti, trascurando l’apporto delle
diverse professionalità all’area della conoscenza” Richiesto di
spiegare meglio il concetto l’uomo è apparso in evidente difficoltà e
ha passato la parola alla collega che lo affiancava: “Non li sopporto,
quando portiamo le circolari si irritano e ci trattano a male parole.
Spesso cercano anche di allungare le mani, altroché”.
Non molto diverse le reazioni della Confindustria.
Attilio Oliva,
membro del Direttivo dell’associazione di Viale dell’Astronomia e
presidente dell’associazione TREELLLE è sconcertato. “Gli insegnanti
sono troppi, impreparati e si vestono malissimo. Non si possono
pretendere stipendi europei senza aumentare i carichi di lavoro.
L’opinione pubblica non capirebbe. Dovrebbero fare 36 ore, correggere
i compiti a scuola e tutto il resto. Le scuole dovrebbero essere
trasparenti, delle vetrine, come per le prostitute degli eros center,
così tutti potrebbero vedere gli insegnanti operosamente al lavoro.
Magari sotto la sorveglianza dei bidelli che, come premurosi maestri
zen, provvedano a prenderli a legnate al primo segno di abbiocco”.
Anche Marcello
Veneziani
non è tenero con gli insegnanti. Essendo l’unico intellettuale che può
vantare il centrodestra è sempre indaffaratissimo. Lo abbiamo
raggiunto mentre concedeva tre interviste contemporaneamente. “Gli
insegnanti italiani sono uno strazio. Pensi che a me davano sempre
quattro nei compiti di italiano. Non hanno saputo capire lo spirito
innovativo della Moratti (che io trovo peraltro molto sexy), e neanche
la modernità di Berlusconi, se è per questo. Tutti comunisti, per
forza ora devono ricompensarli. Mi scusi, ora inizia il collegamento
con SkyTg24. Ah, e scriva anche questo:dove sono i maestri di una
volta?”.