Tutor: il tormentone continua. di R.P. La Tecnica della Scuola dell'11/7/2006
L'Aran ha convocato le parti per definizione della sequenza contrattuale prevista dall'art. 43 del Contratto nazionale. L'incontro è in programma per il 17 luglio. La conclusione potrebbe essere rapida.
Riprende il tormentone del tutor: nella giornata di oggi, 11 luglio, l’Aran ha convocato le parti "per la definizione - si legge nella lettera indirizzata a Cgil-Flc, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda - della sequenza contrattuale prevista dall’articolo 43 del Contratto Nazionale". La riunone è prevista per il prossimo 17 luglio e potrebbe essere l’inizio di una serie di incontri finalizzati a mettere la parola fine ad una delle vicende sindacali più complicate degli ultimi anni. Stando alle dichiarazioni rilasciate nelle ultime settimane dal Ministro Fioroni e dal Viceministro Mariangela Bastico, i margini per una favorevole conclusione della vicenda ci sono tutti anche se è difficile credere che l’accordo sindacale possa cancellare completamente le norme contenute negli articoli 7 e 10 del decreto legislativo n. 59/04. La soluzione più probabile sembra essere piuttosto quella di consentire alle scuole di decidere in piena autonomia le modalità di organizzazione delle funzione tutoriale che potrebbe essere benissimo "distribuita" fra più docenti dello stesso team allo scopo di evitare rischi di "gerarchizzazione" o comunque di differenziazione fra gli insegnanti. La sequenza contrattuale dovrà definire anche la questione delle nuove figure professionali necessarie a garantire l’iscrizione di bambini anticipatari nella scuola dell’infanzia, ma in questo caso la trattativa si prospetta più semplice in quanto il Governo ha già provveduto ad approvare un decreto-legge che proroga di un altro anno la sperimentazione degli anticipi. Stando poi ad alcune dichiarazioni rese dal Viceministro Bastico è probabile che la trattativa affronti, sia pure indirettamente, la questione delle attività opzionali. Sembra che sindacati e Aran possano sottoscrivere una clausola che stabilisce che le Istituzioni scolastiche non possono ricorrere a contratti di prestazione d’opera per la copertura dell’orario aggiuntivo, come invece previsto dal decreto 59. La clausola limiterebbe di fatto l’autonomia e le prerogative delle Istituzioni Scolastiche ma potrebbe servire a creare qualche ostacolo ulteriore alla gestione delle attività opzionali. Sarà poi interessante conoscere l’entità delle risorse disponibili per la trattativa, dal momento che per coprire le spese degli esami di Stato il Governo ha approvato un decreto-legge che azzera le risorse per retribuire il maggiore impegno della funzione tutoriale. |