Ma il decreto sui taxi colpisce anche le scuole?

da TuttoscuolaNews, N. 253, 10 luglio 2006

 

Il contestato decreto Bersani non parla solamente di taxi, di notai  e di avvocati, ma prevede anche altri interventi con  accantonamenti  di spesa riferiti a "unità previsionali di base".

Il gergo burocratico contenuto nell'art 25 del decreto legge  n.  223, nella    sua  genericità,  non  fa  capire  esattamente  contenuti  e intenzioni della disposizione e,  proprio  per  questo,  il  sindacato Flc-Cgil si è trasformato in detective e, come riferisce sul  proprio sito (www.flcgil.it), ha svolto un  lavoro  investigativo,  andando  a consultare le 70 pagine allegate al decreto e scoprendo, ad  un  primo esame, che vi è qualche sgradevole problema in  vista  anche  per  la scuola.

"Con nostro sconcerto - riferisce il sindacato di Panini - la  lettura degli allegati ci ha  fatto  scoprire  che  all'interno  delle  unità previsionali di base del MPI sono comprese anche quelle  degli  uffici scolastici regionali e delle istituzioni scolastiche."

Secondo le prime valutazioni sindacali, vi sarebbero per  il  prossimo quadriennio gravi restrizioni per le scuole statali (sembra invece che le scuole paritarie ne siano escluse) tanto che potrebbe essere  messo in discussione lo stesso funzionamento dei servizi.

A questo punto il  sindacato  si  prepara  a  chiedere  con  forza  la modifica del decreto,  non  prima  di  avere  meglio  approfondito  la questione e di aver informato gli iscritti sul dettaglio delle  misure governative per la riduzione della spesa nel settore scolastico.

Il sindacato di Panini ricorda anche che ancora  pochi  giorni  fa  il ministro dell'Istruzione nelle sue dichiarazioni sui provvedimenti  di contenimento della  spesa  pubblica  aveva  affermato  che  le  scuole avevano "già dato". Ma  si  sa,  per  i  ministri  dell'istruzione  - ministri di "spesa" - la piena sintonia con i  colleghi  dell'Economia non è mai facile.